Ex allievi e formatori del Centro di Formazione professionale dei Salesiani di Vasto, con altri che hanno frequentato le scuole salesiane in altre parti d’Italia, si sono ritrovati ieri, nel luogo in cui hanno condiviso tante esperienze formative, alla vigilia della festa di San Giovanni Bosco, di cui oggi si celebra la solenittà. La scuola di formazione professionale, nata alla fine degli anni ’60, per decenni è stata punto di riferimento per tanti giovani dell’intero territorio che sui banchi e nelle officine di via San Domenico Savio hanno imparato un mestiere e hanno poi intrapreso buoni percorsi nel mondo del lavoro. Da qualche anno, vista la mancanza di assegnazione di corsi da parte della Regione, il centro ha chiuso i battenti ma, come annunciato ieri sera dal direttore dell’opera Salesiana, don Massimiliano Civinini, “i corsi torneranno a Vasto. Stiamo lavorando con i responsabili della formazione professionale e, nel giro di due anni, qui a Vasto ci saranno tre corsi“.
[ads_dx]Un buon numero di ex allievi ed ex formatori ha raccolto l’invito a partecipare a questo primo appuntamento. “Il movimento degli ex allievi – ha spiegato Don Civinini nasce il 24 giugno 1870 quando Carlo Gastini, che aveva studiato a Valdocco, si presentò da Don Bosco per salutarlo e ringraziarlo del bene che aveva fatto a lui e ai suoi compagni”. Fu lo stimolo per iniziare a coltivare i rapporti con le centinia e poi migliaia di ex allievi che, oggi, sono una realtà in 130 Paesi del Mondo.
“La vostra presenza è importante – ha detto Don Civinini – perchè siete da esempio per le nuove generazioni. Noi Salesiani abbiamo il desiderio di avervi qui con noi, di vederci. Quando riaprirà il Centro di Formazione vorremmo che voi foste testimoni per i ragazzi che verranno qui a studiar, ad imparare un mestiere e formarsi per diventare uomini“. Al primo incontro di ieri sera, quindi, ne seguiranno altri, ogni mese. “Il prossimo sarà il 20 febbraio alle 19. Poi ci ritroveremo ogni terzo martedì del mese”, hanno annunciato i promotori del ritrovo. “L’auspicio è che il numero di partecipanti possa crescere, coinvolgendo anche le generazioni più giovani che hanno frequentato il CFP nei suoi ultimi – per ora – anni di attività”.