Mendicanti in numero crescente, uso di minori, simulazione di invialidità e deformità e atteggiamenti molesti. Sono alcuni dei motivi che hanno spinto il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, a emanare l’ordinanza contro l’accattonaggio che prevede sanzioni da 50 a 300 euro.
Nel documento firmato ieri si legge si legge che “che l’accattonaggio è spesso praticato in modo ripugnante o vessatorio, simulando deformità o malattie o adoperando altri mezzi fraudolenti per suscitare l’altrui pietà; con illecito sfruttamento di minori”. In alcuni casi, inoltre, l’accattonaggio servirebbe per agevolare attività illecite come borseggi e scippi.
Inoltre, tale pratica in corrispondenza di intersezioni stradali e impianti semaforici costituice un “evidente e reiterato pericolo anche per la viabilità comunale” mettendo a rischio “la sicurezza della circolazione stradale nonché degli stessi elemosinanti”.
[ant_dx]Secondo il primo cittadino nell’ultimo periodo c’è stato un “notevole incremento di soggetti che, specie nei pressi o all’ingresso o nei parcheggi dei Centri Commerciali, presso le intersezioni stradali, davanti alle chiese ed all’ingresso del cimitero, nei mercati rionali e in altri analoghi altri luoghi” costituendo “grave pericolo e minaccia alla sicurezza urbana, in particolare, sotto i distinti profili dell’offesa al pubblico decoro e della grave turbativa al libero utilizzo e alla normale fruizione degli spazi pubblici, nonché all’insorgenza di fenomeni criminosi”.
L’ordinanza quindi vieta “forme di accattonaggio molesto, con qualunque modalità e con impiego di minori o simulando disabilità, in ogni spazio pubblico o aperto al pubblico del territorio comunale. Tale divieto riguarda anche le aree di pertinenza dei trasporti pubblici ed i mezzi di pubblico trasporto”.
Un documento simile era stato emanato dal sindaco di Vasto, Francesco Menna nel luglio dello scorso anno [LEGGI].