“Il Civeta (nato nel lontano 1988 per volontà di otto Comuni e due Comunità montane del Vastese) nel 2015 è stato commissariato dalla Regione Abruzzo. A distanza di circa tre anni è ancora sotto commissariamento. Perché? Alcuni Comuni hanno impugnato dinnanzi al Tar la delibera di commissariamento, ma non si hanno notizie sull’iter giudiziario del ricorso”. Lo affermano Gabriele Marchese, Angelo Bucciarelli, Camillo D’Amico, Cinzia Gabriele, Domenico Giuliante e Giuseppe Gattafoni di Abruzzovivo.
“Tutti ricorderanno – sostengono i promotori dell’associazione – che nel passato, talune forze, soprattutto estranee agli interessi di quest’area, avevano cercato, senza riuscirci, di privatizzare il consorzio. Aspirazioni mai andate in porto, per la strenua difesa dei partiti politici e delle amministrazioni del Vastese. Oggi però l’espropriazione della funzione pubblica di questo Ente è stata messa in atto non attraverso la vendita, ma con ben altre procedure, che ci fanno sorgere dubbi legittimi. Non si comprende, peraltro, perché l’Agir (l’agenzia preposta alla gestione e creata con apposita legge regionale nel 2013) non ancora sia stata resa operante ed operativa. Forse perché gestire dall’alto e monocraticamente questo Ente, è più facile con un commissario e senza attivare i poteri dell’Agir, attraverso cui i Comuni della zona avrebbero quantomeno possibilità di controllo. Ma non è tutto.
La Regione Abruzzo (che, attraverso un suo funzionario, gestisce il Civeta) ha anche autorizzato nel 2015 l’esercizio della terza discarica, affidandola alla Cupello ambiente (l’associazione temporanea di imprese che gestisce e controlla tale impianto da luglio del 2016). Prima il commissariamento e poi l’affidamento della terza vasca, con il bando di costituzione dell’associazione. Che fretta c’era? Perché non si è fatto il contrario? Non erano forse in grado i due organismi democratici (il consiglio d’amministrazione e l’assemblea dei sindaci) di gestire la procedura di affidamento?
E se fossero stati gli organismi democratici a gestire il trapasso, il rapporto (65% rifiuti del territorio e 35% dall’esterno) stabilito dalla convezione gestita dalla Regione (col suo commissario) avrebbe potuto essere diverso?
Torniamo all’oggi: è noto che ogni giorno arrivano al Civeta camion e camion di immondizia dalla Puglia e dalla Campania.
Chi controlla che sia esattamente rispettato il suddetto parametro del 35%? Chi controlla che i rifiuti siano quelli per i quali è stata rilasciata l’ autorizzazione?
Poiché è noto che gli affari alla Cupello ambiente vanno bene – sostiene Abruzzovivo – visto che la stessa ha richiesto l’autorizzazione per una quarta ulteriore vasca, bloccata dal commissario per vizi procedurali, su questo i partiti ed i Comuni del territorio non hanno nulla da dire?”. Marchese, Bucciarelli, D’Amico, Gabriele, Giuliante e Gattafoni puntano il dito non solo contro il governo regionale e la maggioranza che lo sostiene, ma anche contro l’opposizione, accusando le forze politiche di non aver vigilato su quello che definiscono “clientelismo” all’interno del Civeta.