Respinta la richiesta di scarcerazione. Francesco Orticelli deve rimanere in custodia cautelare nel penitenziario di Torre Sinello. Lo ha deciso oggi il Tribunale del riesame dell’Aquila, rigettando l’stanza della difesa del pescatore di 54 anni arrestato a Natale con l’accusa di tentato omicidio per la coltellata alla gola inferta al cognato, il pugile quarantunenne Domenico Urbano.
Era stato quello l’epilogo, in base alle indagini svolte dai carabinieri e coordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia, di una lite familiare scoppiata nel primo pomeriggio del 25 dicembre in una villetta di via Vilignina, in località Montevecchio. Prima dinanzi al gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, e poi ai giudici del capoluogo, gli avvocati dell’indagato, Giovanni e Antonino Cerella, hanno sostenuto la tesi della legittima difesa o, in subordine, dell’eccesso colposo di legittima difesa, chiedendo la remissione in liberta, o l’attenuazione della misura restrittiva: i domiciliari, invece del carcere.
“Il Tribunale del Riesame – dice Antonino Cerella – ha ritenuto ancora sussistenti i presupposti della custodia cautelare e, di conseguenza, rigettato la richiesta. Abbiamo già provveduto a presentare una nuova istanza al Tribunale del Riesame. Verrà discussa nei prossimi giorni”.