Nessuna apparizione nei documenti ufficiali, nessuna citazione negli appuntamenti con la stampa, ma il sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca – in odore di candidatura alle prossime Politiche, LEGGI – giorni fa ha insinuato il dubbio: “Circa la possibilità che i rifiuti di Roma possano essere portati in Abruzzo, chiediamo di conoscere maggiori dettagli dell’operazione di soccorso. Chiediamo di sapere cosa accadrà in provincia di Chieti e in particolare cosa si prevede per la discarica di Valle Cena del Civeta?”.
L’ok arrivato dalla giunta abruzzese, infatti, prevede la distribuzione in tre strutture: quelle di Aielli, Sulmona e Chieti. Il Civeta, mai accostato all’emergenza rifiuti della capitale, tirato in ballo a sproposito, non sarà coinvolto. Circostanza, questa, che ha sollecitato l’intervento in merito dell’ex consigliere provinciale Camillo D’Amico, oggi membro dell’opposizione a Cupello: “Leggere l’allarme lanciato da Tiziana Magnacca sulla possiiblità che il Vastese ospiti i rifiuti che dovranno arrivare dalla capitale fa un po’ specie”.
[ant_dx]“Lo fa – continua D’Amico – perché al momento alcuna informazione ufficiale è giunta né dalla regione Abruzzo né dal consorzio Civeta. In secondo luogo, essendo in essere gia un accordo solidale tra Abruzzo e Lazio per lo smaltimento dei rifiuti provenienti dalla capitale, non è il Civeta il destinatario attuale di quelli che vi prevengono né, pare, di quelli che dovranno arrivare.
È curioso però che il sindaco di San Salvo alzi la voce solo adesso nel mentre ha taciuto sinora, quanto il suo omologo di Cupello, sulla grande quantità di rifiuti che quotidianamente arrivano dalla Puglia e dal Napoletano. Silenzio assoluto e assordante anche sulla qualità di questi rifiuti così come ancora i cittadini attendono risposte sul mistero che aleggia sull’ormai famosa richiesta della quarta vasca avanzata dal privato che gestisce la terza di servizio all’impianto che fu presentata su carta intestata del Civeta. I rifiuti, per loro natura, puzzano e spesso rappresentano il business preferito dalla malavita. Chiarezza e contezza sono gli elementi di cui debbono disporre gli amministratori locali che attendono alle problematiche locali. Ma chiarezza e contezza, ai fini della giusta e documentata infomazione alla pubblica opinione, non possono essere gestite in maniera strumentale e a corrente alternata; debbono essere una costante per chi ha responsabilità civiche e istituzionali”.