All’improvviso non si parla che dei sacchetti dei supermercati.
“Costano troppo”; “Costano il giusto”; “Sono una speculazione per favorire i soliti amici”; “Sono un segno di igiene e di civiltà”; “Abbiamo diritto di sapere chi ne beneficia”; e via di amenità in amenità.
Il “problema dei problemi” pare di colpo essere diventato il costo di pochi spiccioli che ci toccherà pagare per i sacchetti usati nei supermercati per frutta, verdura, pesce, ecc.
A prescindere dal fatto che dubito alquanto che prima i preziosi sacchetti fossero totalmente gratuiti, è giusto e doveroso che l’opinione pubblica esiga chiarezza quando c’è il sospetto di storture o, peggio, di atti amministrativi che rechino danno alla comunità.
Se così è, però, la lista dei chiarimenti da esigere diventa un po’ lunghetta e sarà magari il caso di darci anche delle priorità.
Ad esempio, mi piacerebbe sapere come mai una TAC all’occhio prenotata al CUP da noi abbia una lista di attesa di circa un anno (come riportato dalla giornalista Antonia Schiavarelli) o come mai, nonostante l’illuminata prescrizione a Vasto di “ghiaccio e pazienza” per il mio ginocchio malandato, io abbia dovuto ricorrere ad un laboratorio privato di analisi e ad un professionista di Perugia per operarmi (eppure ho abbondato sia di ghiaccio che di pazienza, Dio me ne è testimone!).
Avrei anche piacere sapere, se non fosse troppo disturbo, come mai la nostra bellissima Autostrada dei Parchi continui a scalare la classifica delle autostrade più care d’Italia, con rincari annuali puntualissimi come metronomi.
Di questione in questione, poi, gradirei anche lumi su cosa sia realmente avvenuto in Banca Etruria e cosa, invece, NON sia avvenuto in Carichieti.
Infine, non da ultimo, vorrei capire quali siano i programmi degli schieramenti principali in vista delle elezioni politiche di marzo e come – e con quali risorse soprattutto – tali programmi si intenda realizzare.
Poi, naturalmente, qualcuno ci spiegherà anche la questione dei sacchetti, certo, ci mancherebbe!
Ma – mi chiedo – di fronte ad una “luna” tanto grande ed abbagliante, non è un po’ sciocco fermarsi a guardare “il dito”?