Inizierà il prossimo 24 gennaio davanti alla Corte d’Assise di Appello dell’Aquila il processo di secondo grado a carico di Fabio Di Lello, già condannato a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Assise di Lanciano. Il 34enne è rinchiuso nel carcere di Lanciano per l’omicidio di Italo D’Elisa avvenuto il 1° febbraio 2017 a Vasto in viale Perth [LEGGI].
Una vendetta premeditata, secondo i giudici di primo grado, quella dell’ex calciatore della Pro Vasto nei confronti del ventunenne che l’estate precedente – era la sera del 1° luglio 2016 – aveva travolto con la sua auto, uccidendola, la moglie di Di Lello, Roberta Smargiassi (34 anni), in sella al suo scooter all’incrocio tra corso Mazzini e via Giulio Cesare.
Il terribile fatto di sangue, che ha scosso l’opinione pubblica di tutta Italia, si era verificato davanti a un bar di viale Perth, quando Di Lello, di ritorno da Cupello, aveva visto D’Elisa. Il 21enne era stato raggiunto a distanza ravvicinata da tre proiettili della pistola semiautomatica che il panettiere aveva nel cruscotto dell’auto.
Dopo la vendetta, Di Lello si era recato al cimitero di Vasto, dove era stato trovato dai carabinieri vicino alla tomba della moglie.
Davanti ai giudici della Corte d’Assise d’Appello, Fabio Di Lello sarà assistito dagli avvocati Pierpaolo Andreoni e Giuliano Milia. Le parti civili sono invece rappresentate dagli avvocati Pompeo Del Re e Gianrico Ranaldi. La pubblica accusa, pm Giampiero Di Florio, chiederà l’ergastolo, richiesta già formulata in primo grado.