Quattro giovani di San Severo tra i 20 e i 26 anni. Sono loro, secondo gli investigatori, i responsabili della rapina messa a segno il 17 novembre nella Gioielleria Scafetta, in pieno centro di Vasto. Sono Luigi Gomeri, 23 anni, Nazario Infante, 20, Mario Spinelli, 26, e C.C., ventenne. I primi tre sono agli arresti nel carcere di Foggia. Per il quarto, identificato come l’autista del gruppo, è stato disposto l’obbligo di dimora nela città di residenza. Ricercato il quinto componente del gruppo. “Spregiudicati”, così li definisce il commissario capo Fabio Capaldo nella conferenza stampa in corso nel Commissariato di via Bachelet.
Arrestati per rapina aggravata in concorso, sono indagati anche per porto abusivo di armi e lesioni personali aggravate.
Sono durate quaranta giorni le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Vasto, Gabriella De Lucia, ed eseguite dai Commissariati di Vasto e San Severo.
Il 17 novembre il colpo nella gioielleria di corso De Parma [LEGGI]. Il raid era scattato nel tardo pomeriggio, quando i rapinatori, col volto coperto (tranne Spinelli, che si era finto cliente, facendosi aprire la porta), avevano minacciato la proprietaria con un coltello e poi l’avevano scaraventata a terra, per questo sono accusati anche di lesioni personali aggravate.
Poi erano fuggiti, ma si erano trovati ad affrontare un imprevisto: un commerciante, Lino Checchia, titolare dell’ottica che si trova a pochi metri di distanza, aveva rincorso i malviventi, urlando: “Siete circondati, arrendetevi!”. Nella fuga precipitosa verso l’automobile, uno dei ladri aveva gettato a terra parte della refurtiva, altrimenti il bottino sarebbe stato ben più consistente. Il valore del maltolto è di circa 5mila euro.
Le indagini – I poliziotti hanno iniziato a compiere i primi sopralluoghi nel centro storico già il 26 settembre e per le successive tre settimane. In quei giorni, i commercianti della città antica avevano segnalato la presenza di persone sospette nei pressi delle vetrine. Subito dopo il colpo, gli agenti avevano rilevato nella gioelleria le impronte di Spinelli. Nella stessa notte, i poliziotti di Vasto si erano spostati a San Severo, avviando le indagini insieme ai loro colleghi del Commissariato pugliese. Il primo identificato era stato Spinelli, riconosciuto anche dalla negoziante.
Gli investigatori hanno ricostruito i fatti utilizzando le immagini della videosorveglianza comunale: le telecamere installate dal 2015 nel centro storico hanno ripreso gli spostamenti della banda. Le successive indagini hanno consentito di risalire all’identità degli altri tre giovani, ora raggiunti dai provvedimenti restrittivi emessi dalla magistratura vastese. Ma gli inquirenti ora cercano una quinta persona.
Nel corso delle operazioni di arresto in casa di Spinelli sono state trovate anche dosi di cocaina ed hashish e per questo è stato arrestato anche per il possesso ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reato per cui è stato processato per direttissima. Questa mattina, in contemporanea con quella di Vasto, si è tenuta una conferenza stampa anche presso la questura di Foggia a cui hanno preso parte anche gli agenti dell’anticrimine di Vasto che hanno lavorato nell’operazione.