Salgono a centinaia i sostenitori del Comitato trasporti del Vastese, costiuito il 16 dicembre scorso a Vasto da un gruppo di studenti, pendolari, conducenti d’autobus e rappresentanti sindacali.
“Anche noi aderiamo”, annuncia Antonio Turdò, presidente dell’associazione Pro Tignina Abruzzo e Molise (“che conta un migliaio di iscritti”, sottolinea Turdò), nota per le lotte contro gli autovelox, garantendo “ampia disponibilità a partecipare ad eventuali incontri e tavoli di lavoro per aiutare il sistema trasporti nel nostro comprensorio.
Come associazione di tutela degli automobilisti e dei cittadini-utenti in qualità di consumatori, spesso siamo intervenuti sulla viabilità fatiscente: la Fondo Valle Treste, le Provinciali abbandonate e scassate e nell’Abruzzo Citeriore (si pensi alle zone di Torrebruna, Castiglione Messer Marino e Fraine) sono più evidenti i danni della riforma Delrio”, che ha tagliato i finanziamenti alle Province. La sola provincia di Chieti è titolare di oltre 1800 chilometri di strade, di cui 600 nel Vastese.
“Si pensi alle vie di collegamento Torrebruna-Castiglione Messer Marino e da Castiglione a Fraine. Inoltre, la strada provinciale che dal ponte Treste va a Roccaspinalveti ha delle deformazioni stradali di dimensioni esagerate, ma le autorità preposte non danno risposte da anni.
Oggi abbiamo rivelato che anche gli operai che da Carunchio e Palmoli vanno in Sevel percorrendo 65 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno al modico prezzo di 140 euro mensili, pari a 35 euro settimanali, per avere in cambio bus vecchi, senza condizionamento e sfasciati. La situazione – conclude Turdò – è insostenibile”.