Ha risposto alle domande, raccontando la sua versione dei fatti accaduti a Natale nella villetta di via Vilignina. Francesco Orticelli è stato interrogato a mezzogiorno dal gip del Tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, che si è riservato cinque giorni per decidere sulla richiesta di scarcerazione o, in subordine, di concessione degli arresti domiciliari, presentata dall’avvocato difensore, Giovanni Cerella.
Il pescatore 54enne si trova nel carcere di Torre Sinello dal 25 dicembre, giorno in cui ha accoltellato suo cognato, Domenico Urbano, 41 anni, noto pugile vastese che, in passato, ha conquistato quattro titoli europei dei pesi piuma.
“Nell’interrogatorio – riferisce Cerella – Orticelli ha raccontato che non era presente al pranzo natalizio nella casa di località Montevecchio, ma la moglie gli ha telefonato per chiedergli aiuto, dicendo di essere stata picchiata dal cognato. Appena arrivato nella villetta di via Vilignina, Orticelli ha trovato la moglie col volto tumefatto e lui stesso – sostiene il legale – è stato aggredito dal 41enne. Per difendersi, ha preso un taglierino che ha trovato in cucina e ha colpito Urbano. Dinanzi al gip abbiamo sostenuto la tesi della legittima difesa o, in subordine, dell’eccesso di legittima difesa. Abbiamo depositato una memoria difensiva, allegando il referto medico e le foto dei danni fisici che la donna ha subito”.
Intanto, Domenico Urbano, ferito alla gola e operato d’urgenza a Natale, è ancora ricoverato all’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto. Appena si riprenderà, i magistrati ascolteranno la sua versione dei fatti.