Un dirigente municipale prossimo alla pensione può accumulare centinaia di giorni di ferie col rischio che il Comune debba pagargli con soldi pubblici i giorni di riposo non goduti? E’ una delle domande che i sei consiglieri comunali della coalizione centrodestra-movimenti civici rivolgono al sindaco di Vasto, Francesco Menna, in un’interpellanza congiunta.
“Scene di nervosismo in Comune ieri, quando alcuni consiglieri di minoranza, presenti nei corridoi del Comune di Vasto, hanno richiesto una informazione al dirigente dottor Marcello circa la presenza costante e ormai quasi fissa negli uffici del Comune di un dipendente in convenzione, il ragionier Emilio Racciatti, che dovrebbe svolgere un orario di sole sei ore settimanali presso il nostro Ente”, scrivono Davide D’Alessandro, Alessandro d’Elisa, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Francesco Prospero e Vincenzo Suriani nel comunicato in cui annunciano i quesiti rivolti a Menna.
“Poiché alla domanda di chiarimenti il dirigente dottor Marcello rispondeva in modo brusco e sgarbato invitando la minoranza a fare un accesso agli atti o anzi a sporgere regolare denuncia e visto che le stesse risposte sgarbate e indisponenti vengono costantemente date dal sindaco Menna ogni qualvolta che i consiglieri di minoranza sollevano questioni a lui sgradite, abbiamo deciso di presentare una interpellanza per chiarire alcuni aspetti, a nostro avviso poco trasparenti, in materia di gestione del personale.
Questa interpellanza è un atto dovuto di fronte a un comportamento di ostracismo nei confronti dei consiglieri di minoranza, ogni qual volta vengono toccati argomenti che indispongono l’alta dirigenza del personale, quale appunto il rinnovo del contratto del ragionier Emilio Racciatti, dipendente in convenzione col Comune di Guilmi ed esperto contabile fortemente voluto dal sindaco Menna.
Poiché ai consiglieri di minoranza risulta inoltre che il dirigente, dottor Marcello, da un accesso agli atti fatto precedentemente, abbia oltre 150 giorni di ferie arretrate residue, trovandosi a soli due mesi dalla data di pensionamento presunta del 01 marzo 2018, e poiché una recente sentenza della Corte di Cassazione ha evidenziato il sostanziale rischio di dover liquidare le ferie arretrate al dirigente che non ne usufruisce, e visto che potrebbe configurarsi il rischio concreto di un danno erariale qualora il Comune, a seguito della passività del sindaco, fosse costretto a liquidare le ferie residue al dirigente Marcello o a chiunque altro si trovasse nella sua medesima situazione, abbiamo interpellato il sindaco Menna per sapere: se è normale che un amministratore comunale non possa fare una lecita domanda su un dipendente in convenzione, quale il ragionier Racciatti, scatenando il nervosismo dell’alta dirigenza del Comune;
se questo nervosismo è legato solo al dipendente Racciatti o se è un puro caso che si palesi quasi solo quando vengono richieste dai consiglieri di minoranza legittime informazioni inerenti la persona del dipendente stesso; se questo nervosismo può avere a che fare con la imminente scadenza della convenzione del dipendente Racciatti, prevista per il 31 dicembre 2017; se il dirigente dottor Marcello abbia effettivamente ancora un monte ferie residue di oltre 150 giorni di ferie alla data odierna, e quante sono esattamente queste ferie residue; quali siano i motivi di servizio così gravi da impedire al dirigente suddetto di godere delle meritate ferie; se l’amministrazione non ritenga che le ferie residue vadano smaltite prima del pensionamento, anche alla luce dei recenti pronunciamenti della Cassazione del novembre scorso”.