Gol in zona Cesarini si potrebbe affermare per oltre 1.000 appartamenti di San Salvo Marina costruiti su terreni demaniali e per i quali i proprietari erano stati da poco chiamati a pagare esosi canoni.
“Sia chiaro, non è una sanatoria perché non parliamo di edifici abusivi, qualcuno evidentemente non sa leggere”, ci tiene a precisare sin dall’inizio il sindaco Tiziana Magnacca: un chiaro riferimento (come altri durante la conferenza stampa, soprattutto nelle parole di Eugenio Spadano) al senatore vastese Gianluca Castaldi che nei giorni scorsi aveva così definito l’emendamento interrogando il ministro Delrio [LEGGI].
La norma è stata presentata in comune stamattina dal sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli insieme ai rappresentanti del Comune e agli amministratori di condominio.
[ant_dx]LA VICENDA – Le origini della storia risalgono a decine di anni fa, quando furono edificati i vari complessi residenziali della marina (“Le Nereidi” è solo uno dei tanti) sul terreno appartenente al demanio. Gli attuali proprietari comprarono gli immobili – regolarmente accatastati – con tutti gli atti del caso per ritrovarsi poi con appartamenti di proprietà altrui (demaniale): proprietari, ma non fino in fondo.
Di recente gli stessi hanno ricevuto le temute lettere del demanio che intimavano il pagamento dei canoni di locazione: in tutta la marina sansalvese si parla di una cifra pari a 1.670.000 euro (solo per le Nereidi si parla di oltre 700mila euro). Gli immobili ricadenti nella fascia demaniale, quindi, sarebbero stati frazionati e chi li comprò anni fa avrebbe dovuto pagare a vita il canone di locazione: un affitto perenne per usufruire di quanto acquistato regolarmente. Circostanza, questa, che, inoltre, bloccava di fatto gli acquisti, le donazioni e i passaggi di proprietà in genere degli stessi immobili.
Come ha fatto notare qualche amministratore condominiale presente, resta da capire se il provvedimento varrà anche per gli spazi esterni (parcheggi, piazzole ecc.)
LA NUOVA LINEA – Ora, grazie all’emendamento (legge 172/2017 del 5 dicembre scorso) di cui si è fatto carico il sottosegretario Chiavaroli, il confine sarà ridisegnato in base alla linea di ingombro degli immobili, come già accaduto anni fa per Campomarino (l’emendamento estende a San Salvo proprio quanto previsto per la località balneare molisana).
I COMMENTI – “Stiamo parlando – ha detto il sindaco Magnacca – di una vicenda fondata totalmente sulla buona fede. Non solo dei proprietari che acquistarono in modo inconsapevole immobili sul terreno demaniale, ma anche da parte di chi all’epoca si occupò della vicenda: uffici comunali ecc. È stato tutto frutto di una sorta di ignoranza, diciamo di un vizio di conoscenza. In questo modo si sono ripristinate equità e giustizia nei confronti di chi ha deciso di investire a San Salvo, non si sono sanati degli abusi”.
Una vicenda complessa dal punto di vista tecnico, ma che pare sia riconducibile a un errore nell’applicazione delle distanze di rispetto: il successivo ritiro delle acque del mare modificò i valori, ma si costruì sulle vecchie misurazioni.
“Sia chiara anche un’altra cosa – ha continuato la Magnacca – Tutto questo è stato possibile grazie a un sottosegretario abruzzese, Federica Chiavaroli, e alla collaborazione tra uffici comunali e demanio. Non ha valore elettorale, perché il 95% dei proprietari è campano, molisano e laziale, ma è un esempio di politica con la P maiuscola, la città lo ricorderà sempre”.
“L’aspetto più difficile è stato proprio far capire – ha detto la Chiavaroli – che non si trattava di una sanatoria; ci siamo riusciti alle 3 dell’ultima notte disponibile. È stato un procedimento virtuoso, una bella pagina per San Salvo. Un grande grazie lo dobbiamo dare ai tecnici che sono stati disponibili fino all’ultimo momento utile”.
Il presidente del consiglio comunale Eugenio Spadano ha invece puntato il dito contro i decenni passati in cui questa matassa non è mai stata sbrogliata: “In 40 anni nessuno ha affrontato il problema, né gli amministratori comunali, né i rappresentanti del territorio in Parlamento. Le dichiarazioni su questo importante risultato da parte di alcuni indicano come la politica non si possa fare con improvvisazione, approssimazione e senza conoscere ciò di cui si sta parlando“.