15% di palme in meno a San Salvo dal 2014 a causa del punteruolo rosso e poco meno di 34mila euro (33.998 € per la precisione, dal 2015 a oggi) spesi in tre anni per salvarne il maggior numero possibile. È quanto emerso durante il consiglio comunale dell’11 dicembre scorso con i dati enunciati dall’assessore all’Ambiente e alla Manutenzione, Giancarlo Lippis in risposta all’interpellanza presentata dal gruppo del Partito Democratico.
Un’avanzata inarrestabile quella del punteruolo rosso che nella vicina Vasto ha già portato nel 2012 all’eliminazione delle numerose piante colpite (del tipo canariensis) e alla sostituzione con le washingtonia nel 2015; una specie, quest’ultima, meno attaccata ma non totalmente invulnerabile all’insetto [LEGGI].
[ant_dx]ANNI DI TRATTAMENTI – Nel maggio 2016, interpellato da zonalocale.it, Lippis spiegò come i trattamenti fossero eseguiti costantemente – con prodotti concertati con gli esperti del dipartimento Ambiente della Regione Abruzzo – sottolineando la distinzione con la limitrofa marina vastese: “Basta notare la differenza con Vasto Marina dove il punteruolo ha fatto piazza pulita. A San Salvo Marina abbiamo perso due-tre piante” [LEGGI].
Nel dettaglio nel 2015 sono stati effettuati 19 trattamenti (11 ordinari e 8 straordinari) dalla Cedam di San Giovanni Teatino con una frequenza di 20 giorni per un costo di 11mila euro. L’anno scorso, invece, i trattamenti sono stati 11 con un altro tipo di prodotto, effettuati dal Centro Servizi Generali di Tollo con una cadenza di 15 giorni per un importo di 17mila euro. Quest’anno, infine, ne sono stati effettuati sempre 11 dalla Ambi Q di Castel Frentano e sono costati 5.998 euro.
Gli interventi non sono riusciti ad arrestare compleamente l’infestazione e oggi sul lungomare sono visibili numerose piante che stanno perdendo rami e mostrano i sintomi della presenza dell’insetto.
A influire sull’efficacia del trattamento c’è anche l’applicazione dello stesso da parte di privati e località vicine: impossibile debellare il problema, senza la copertura totale delle piante. Lo stesso assessore, per questo, un anno e mezzo fa si appellò ai cittadini affinché facessero la loro parte.
IL FUTURO DELLE PALME – Per ora non si procederà con la sostituzione delle piante. Con l’interpellanza il Pd chiedeva se fosse preferibile estirpare le piante (e in questo caso se fosse presente in Bilancio la somma necessaria) o prolungarne la prevista agonia.
La rimozione delle piante – così come spiegato da Lippis, “Inutile toglierle prima che muoiano completamente” – sarà rimandato ai futuri lavori per il raddoppio del lungomare previsti nel Piano triennale delle opere pubbliche all’interno del quale è già presente la somma necessaria. Poi, si procederà alla sostituzione con nuove specie (ad esempio nella rotonda di via San Rocco saranno piantati ulivi).
Fino ad allora si continuerà con i trattamenti.