A Pescara dedicheranno la rotonda davanti all’Aurum e all’ingresso principale del Parco D’Avalos a Totò, il principe Antonio De Curtis, nel cinquantenario della sua scomparsa, avvenuta nel 1967. A farsi promotrice dell’iniziativa è stata l’associazione Culturale “La Nave di Cascella”, presieduta da Silvano Console, che da 17 anni produce e diffonde nella Città il Calendario di Totò in collaborazione con Studioluce Service di Giambattista Fato. Il Comune di Pescara ha accolto favorevolmente la proposta, abche per i legami di Totò con il capoluogo adriatico, e ha deliberato l’intitolazione che avverà sabato 16 dicembre alle 11.30.
Alla cerimonia di sabato parteciperanno Marco Alessandrini, Sindaco di Pescara, Simona Di Carlo, Assessore alla Toponomastica, Giovanni Di Iacovo, Assessore alla Cultura, e Francesco Pagnanelli, Presidente del Consiglio Comunale mentre Silvano Console parlerà di “Totò e i pescaresi: Flaiano, Cicognini, Rubini e Brioni”. È proprio il presidente dell’associazione La Nave di Cascella a spiegare i motivi di questo ricordo del principe De Curtis.
Qual è stato il rapporto tra Totò e Pescara?
Hanno avuto a che fare con Totò personalità importanti della nostra cultura e dello spettacolo: i pescaresi Ennio Flaiano, Alessandro Cicognini, Giulia Rubini. Totò fu spesso a Pescara con le sue riviste, al Michetti e al Pomponi. Ricordiamo la dedica al Parrozzo D’Amico del 10 marzo 1950. Totò scrisse semplicemente: “A D’Amico e al suo Parrozzo con tanta simpatia e cordialità”.
Ennio Flaiano fu soggettista e sceneggiatore di alcuni dei più bei film con Totò. Tra questi “Guardie e ladri” di Steno e Monicelli e “Dov’è la libertà” di Roberto Rossellini. Scrisse Flaiano sull’immortalità di Totò: “Totò va cercato nel suo centinaio di film, non in uno solo. I film di Totò restano, e questo è un fenomeno unico. Quello che purtroppo non resta è il Totò di cui ero un fervente ammiratore, il Totò dei palcoscenici di quartiere, nei lontani Anni Trenta”.
A Totò è legato anche il musicista pescarese Alessandro Cicognini autore delle colonne sonore di alcuni importanti film interpretati da Totò, come “Guardie e ladri” (1951), “L’oro di Napoli” (1954) di Vittorio De Sica, “Siamo uomini o caporali?” (1953), “La banda degli onesti” (1956), “Totò, Peppino e i fuorilegge” (1956) di Camillo Mastrocinque e “Totò nella luna” di Steno (1958).
[ads_dx]E poi c’è l’attrice abruzzese Giulia Rubini.
Giulia Rubini, pescarese doc, veniva chiamata per interpretare giovani dolci e un po’ ingenue. Con Totò interpreta la parte di Marcella, figlia di Peppino De Filippo ne “La banda degli onesti”. Meno nota e la propensione di Totò per un’eleganza tutta proveniente dalla nostra regione. La sua celebre e riconosciuta eleganza era quella dei veri signori napoletani, fatta soprattutto di modi di fare, del porsi, del comportarsi con gli altri, in pubblico e nella vita privata. Nato nella miseria, con “le pezze al culo”, appena raggiunto il successo si era contornato anche di bei vestiti, di quegli sfizi “senza i quali la vita diventa monotona”, come disse in un’intervista a Oriana Fallaci. Brioni è stata la firma di spicco, nel leggendario guardaroba del Principe: centinaia di abiti, tutti rigorosamente sartoriali, suddivisi per stagione e per colore.
Come si svolgerà l’evento di sabato prossimo?
Ci sarà innanzitutto la cerimonia di scoprimento della segnaletica. Si tratta di una targa artistica in vetro stratificato, secondo una nuova tecnologia creata da Paolo Matarazzo, de LaTipografia di Pescara, donata da La Nave di Cascella. La stampa “nel” vetro, a differenza della stampa “sul” vetro non ha problemi di manutenzione, ha una durata illimitata e un’ottima resistenza agli agenti atmosferici.
Abbiamo voluto un vero e proprio evento storico-culturale, organizzato secondo la millenaria tradizione del banditore (a Napoli il famoso “Pazzariello”), una figura ormai sparita con l’avvento delle comunicazioni di massa. Amerigo Bucciarelli è stato l’ultimo banditore del Comune di Casalbordino, l’ultimo di tutta la regione Abruzzo. Armato di corno in ottone girava per le vie e le contrade, portando le notizie importanti dell’amministrazione comunale. Una figura sparita con l’avvento delle comunicazioni di massa, che oggi permettono di raggiungere tutti con un click. Suo figlio Tommaso sarà presente all’evento. La figura del Banditore resta ormai in vita solo in pochissimi paesi nel centro-sud. A L’Aquila, fino al giorno del terremoto, presso il Castello, si teneva il raduno annuale dei Banditori d’Italia, una iniziativa per tenere viva la bellezza del ricordo e il fascino di questa figura che ormai va scomparendo.
Con il Pazzariello, interpretato dall’attore Luigi Ciavarelli della Compagnia Teatrale “il Mosaico”, si esibirà un ensemble musicale (tamburi, flauto e ottavino) del MiBe Istituto d’Arte di Pescara, diretta dal M. Leontino Iezzi. Ci sarà anche Germano D’Aurelio in arte ‘Nduccio.
Poi c’è l’aspetto eno-gastronomico.
Sì, presso l’Aurum (nel porticato “Antonino Liberi” o all’interno a secondo delle condizioni atmosferiche), in collaborazione con l’Istituto Alberghiero di Pescara, con la direzione del prof. Vincenzo Gambino, abbiamo organizzato un buffet tipicamente napoletano, che comprende: pizza napoletana verace (patrimonio dell’umanità recentemente sancito dall’UNESCO), supplì e panzanella, vino sfuso d’autore (champagnino: tre quart’e vino e ‘na gazzosa), Sangrìa napoletana (vino con le percoche), cantucci e caffè.