Di cosa parliamo – Sabato 9 dicembre, Edmondo Laudazi, leader della lista civica Il Nuovo Faro, è intervenuto nel dibattito sulle strade provinciali disastrate del Vastese, organizzato dall’associazione politica Abruzzovivo. Laudazi ha espresso un giudizio pesante sull’amministrazione comunale di Vasto: “Gli amministratori degli ultimi 10-12 anni sono stati raccattati dalla strada e scelti tramite criteri di sudditanza politica. Non fanno niente e non sanno fare niente. Abbiamo eletto alla carica di sindaco di Vasto persone che non potevano fare nemmeno il consigliere comunale a Gissi. Ad amministrare la città sono persone che pensano solo alle loro carriere individuali”.
Ecco la replica di Avanti Vasto, lista civica di centrosinistra che sostiene la Giunta Menna.
VASTO – “Sterili e offensive considerazioni”. Così Avanti Vasto risponde alla polemica di Edmondo Laudazi.
“Il gruppo consiliare Avanti Vasto condanna e respinge le dichiarazioni non corrispondenti al vero del consigliere Laudazi, riportate nei giorni scorsi dai locali organi di stampa ritenendole, oltretutto estremamente offensive anche nei confronti dei cittadini di Vasto.
E’ necessario ricordare che chi siede sui banchi del Consiglio comunale è stato votato dai cittadini vastesi e che sempre gli stessi hanno determinato una sonora sconfitta per il consigliere Laudazi, il quale a tutt’oggi non ha ancora accettato di essere stato relegato al ruolo dell’opposizione.
Nessuno è stato ‘raccattato dalla strada’ né tantomeno ‘scelto con criteri di sudditanza politica’; preme infatti sottolineare che i nostri candidati – come del resto i candidati tutti delle ultime elezioni appartenenti alla nostra coalizione – sono persone che lavorano nei vari settori pubblici o privati.
Respingiamo, pertanto, fermamente l’espressione ‘non fanno niente o non sanno fare niente’, poiché ognuno i di loro svolge il proprio lavoro con dignità e dedizione.
Si auspica che al più presto il consigliere Laudazi metta da parte il suo astio e inizi ad apportare proposte da dibattere in luogo delle sterili e offensive considerazioni, riconducendo al rango della correttezza il ruolo del dibattito politico”.