Soprattutto se si tratta del primo figlio, i primi 1000 giorni per un bebè possono diventare per i genitori fonte di stress, di pensieri, di dubbi e di apprensioni spesso immotivate.
Ecco perché la figura del pediatra acquista una fondamentale importanza per rassicurare, consigliare, gestire i genitori durante la crescita del proprio bimbo o della propria bimba ed è la figura da tenere presente in ogni caso.
Durante il convegno ’11 in campo… Bambino al centro’ che si è svolto ad Agnano, Napoli, il professor Italo Farnetani, che ricopre il ruolo di professore ordinario alla Libera università degli studi di scienze umane e tecnologiche di Malta, ha tenuto una lettura magistrale sui fondamentali “Primi 1000 giorni del bebè”.
L’occasione è stata perfetta anche per stilare una lista di 10 suggerimenti e consigli da dare ai neogenitori.
1) Il pianto non è sempre un segnale di cattiva salute, ma è per il bebè l’unico modo per comunicare; può piangere per fame o perché si sente solo. Quindi una poppata o una carezza sono i consigli da dare in questo caso.
2) Allattare al seno è meglio per proteggere il bebè da possibili allergie o infezioni. La poppata deve durare non più di 5 minuti per parte e se il bebè dorme, meglio non svegliarlo.
3) Occorre anche spiegare ai neogenitori che quando il bebè ha circa 25 giorni è necessario considerare accorgimenti particolari in base al periodo dell’anno in cui ci si trova. In autunno, inverno e primavera inoltrata è necessario che i genitori capiscano l’importanza della pulizia del naso e “riconoscere” la tosse. In estate è necessario dare consigli su come proteggere dal caldo e dal sudore la pelle ancora molto delicata.
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4) Giunti ai 50 giorni è consigliabile affrontare il tema vaccinazioni, incluse le nuove disposizioni di legge e dell’importanza di questa misura preventiva sulla salute.
5) Sempre attorno ai due mesi di vita si dovrebbe iniziare a parlare di sonno e della sua importanza. Infatti, proprio in questa fase, il bebè inizia a svegliarsi di notte perchè comincia a capire di essere una vita separata da quella della mamma e, di conseguenza, la cerca al risveglio. In questo caso, coccole e baci a volontà.
6) Giunti ai 100 giorni si consiglia ai genitori che, per evitare uno svezzamento non appropriato, l’allattamento al seno può proseguire fino ai sei mesi. A svezzamento iniziato, si può passare anche a prodotti locali.
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7) 6 mesi? Bene, è arrivato il momento giusto per dire al genitore come gestire la prima febbre.
8) Arrivati ai 300 giorni, la casa attorno al bambino ha necessità di essere messa in sicurezza, considerano che il bebè comincerà la sua “fase di scoperta”.
9) Arrivati a 500 giorni, il bimbo può iniziare a mangiare il cibo di noi adulti, è importante in questa fase che il cibo sia vario e che abbia un gusto piacevole. Di aiuto può essere l’adozione della dieta detta delle 10 P: 1) Pesce (alici deliscate e tagliate a filetto, impanate e fritte con olio di oliva) 2) Polpette (di carne, ma anche di pesce) 3) Patate fritte con olio di oliva 4) Pietanze fritte in generale con olio di oliva 5) Pasta corta o riso con pomodoro, pesto o olio di oliva 6) Pizza: margherita fino a sei anni, poi la più gradita è ai wurstel 7) Parmigiano 8) Purea 9) Pomodori rossi 10) Piselli
10) Giunti a 750 giorni il bimbo comincerà ad andare all’asilo quindi si ammalerà più spesso. Ovviamente non bisogna preoccuparsi senza motivo. Dai 0 ai 6 anni il bimbo dovrà “conoscere”, se così si può dire, almeno 40 diversi agenti infettivi diversi da cui dovrà imparare a difendersi.
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