Sulla situazione della Casa Lavoro e della Casa Circondariale di Vasto, evidenziata nei giorni dal Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria [LEGGI], è intervenuta Maria Amato, deputato del Partito Democratico, con un’interrogazione a risposta scritta presentata ieri al ministro della Giustizia.
Nelle sue premesse la amato ricorda che “presso la Casa lavoro di Vasto ci sono 116 internati e nell’area della Casa Circondariale si trovano 15 imputati e 25 condannati; la popolazione detenuta così eterogenea determina una complessità aggiuntiva alle condizioni di lavoro degli agenti di Polizia penitenziaria; nel primo semestre 2017 nell’Istituto penitenziario di Vasto si sono contati, a quanto si apprende da una nota del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, 13 atti di autolesionismo, 6 tentati suicidi, 2 colluttazioni e 4 mancati rientri in carcere dopo licenza ad internati; circa un mese fa si è verificato il crollo di una delle porte carraie del carcere”.
La parlamentare vastese del Pd ricorda che “le organizzazioni sindacali hanno più volte sollevato problemi di sicurezza, aggravati da rimodulazioni dell’organico, che non tengono conto della eterogeneità della popolazione del carcere e del diverso impegno che una misura come la Casa lavoro richiede al personale di custodia” e quindi chiede al ministro Orlando se “è a conoscenza degli eventi critici segnalati” e “quali misure intende adottare per meglio garantire la sicurezza all’interno dell’Istituto penitenziario, per più adeguate condizioni di lavoro per gli agenti di polizia penitenziaria”.