In occasione della settimana mondiale del Coding (4-10 dicembre), le Scuole dell’Ambito del Sangro Aventino presentano i risultati delle attività relative all’insegnamento/apprendimento del pensiero computazione nel corso di un evento in programma mercoledì 6 dicembre, dalle ore 16, a Palazzo degli Studi “Marcello De Cecco”, dal titolo “Riconnettere l’educazione al futuro”.
In una recentissima indagine pubblicata da Agenda Digitale relativa alle “Attività associate al pensiero computazionale” la Regione Abruzzo si presenta in prima posizione (con il 44% delle scuole) a livello nazionale, seconda la Puglia, terza l’Emilia Romagna.
Le mappe ufficiali della distribuzione delle scuole che hanno attivamente partecipato alle due “Settimane europee del Coding” (7 – 22 ottobre 2017) ci dicono che la concentrazione più alta è stata raggiunta nel comprensori del Vastese e del Sangro Aventino: lì dove sono state costruite, non semplici reti, ma vere “Coalizioni comprensoriali per la promozione delle competenze innovative nella Scuola, nel Lavoro e nella Società”.
Ma il prof. Giorgio Ventre (uno dei padri di “Programma il futuro”) sostiene: “Dobbiamo coinvolgere tutti, non una percentuale. Il 100% dei ragazzi deve studiare il pensiero computazionale, allo stesso modo con cui si studiano il Teorema di Pitagora e le equazioni di secondo grado”. Gli attori dell’evento in programma mercoledì a Lanciano saranno gli alunni di tutti i tipi di scuole e gli insegnanti: i protagonisti, i veri pionieri del Coding. Loro presenteranno una sintesi (estrema) delle attività svolte nelle loro scuole attraverso performance dal vivo o attraverso materiale in video e/o altro sistema.
Alla manifestazione parteciperanno anche Antonella Tozza, Direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo e Marinella Sclocco, assessore regionale alla Istruzione. “Il sogno che ci piacerebbe condividere – sottolinea Giovanni Di Fonzo, presidente della Associazione RATI – è quello di trasformare le nostre scuole in “case dell’apprendimento”. Luoghi belli, curati, accoglienti, bene attrezzati, strutturati, con l’alunna/o messo al centro di tutta l’attività educativa, istruttiva e formativa. Ma per fare una simile grandiosa operazione – aggiunge Di Fonzo – una mamma mi ha detto che non servono pochi che fanno tanto per cambiare le cose, ma tanti che fanno poco Bisogna cercare e trovare i tanti. Noi li cerchiamo anche attraverso iniziative di questo tipo”.