Il Comune di Vasto annuncia quella che definisce una “sensazionale scoperta” del Centro europeo di studi rossettiani e un consigliere comunale d’opposizione replica facendo notare che quella scoperta, molto probabilmente, è la stessa di 26 anni fa. La vicenda finirà in Consiglio comunale perché Davide D’Alessandro (Vasto 2016) ha presentato un’interrogazione.
Il Comune – “Il Centro Europeo di Studi Rossettiani, che lavora da molti anni nel campo della ricerca e della documentazione sulla famiglia Rossetti tenendo fede a quello che è il suo principale ruolo istituzionale, ha scoperto un vasto fondo archivistico a Vancouver in Canada. Si tratta della collezione Angeli-Dennis proveniente da Helen Angeli Rossetti, figlia di William Michael e Lucy Madox Brown”, annuncia un comunicato stampa del municipio.
“Individuato il fondo attraverso i collegamenti internazionali del Centro Rossetti in America e in altre parti del mondo, il professor Gianni Oliva, direttore del prestigioso istituto, si è subito attivato con il suo gruppo di collaboratori per acquisire il ricco archivio che ora è stato integralmente recuperato e giace in copia nella sede di Vasto. La collezione include anche materiali dei principali esponenti del Circolo preraffaellita, da Robert Browning, ad Algernon Swimburne, oltre a diari, manoscritti, epistolari di Dante Gabriel Rossetti, William Michael, Ford Madox Brown, della moglie di Gabriele Rossetti Lavinia Polidori, la quale prende accuratamente nota degli episodi più rilevanti della vita quotidiana della famiglia.
Il materiale permette di avere un contatto diretto con gli scrittori, di entrare nei laboratori segreti di Dante Gabriel, di Christina Rossetti, di Maria Francesca. Di William Michael sono conservati molti diari, tra quelli definiti regolari e quelli di viaggio, tra cui molti appunti sulle visite in Italia: essi vanno dal 1855 al 1913, uno spazio temporale ampissimo”.
“Una scoperta molto importante – commenta il sindaco, Francesco Menna – che rende onore al meraviglioso lavoro che svolge da anni a favore del Centro Studi e di Vasto, che consente di farci conoscere ovunque”.
Il comunicato annuncia che “l’Università d’Annunzio di Chieti, su interessamento del professor Oliva, ha destinato una borsa di Dottorato di ricerca (Phd) per la trascrizione, lo studio e la pubblicazione dei documenti più interessanti. Ne è beneficiaria la dott.ssa Mariella Di Brigida che presto darà alla luce una tesi dottorale e in seguito un volume patrocinato dal Centro Rossetti, che verrà ad aggiungersi alla traduzione degli Early Italian Poets di Dante Gabriel, a quella dei Some Reminiscences di William Michael, ai Racconti di Christina e agli atti dei convegni internazionali promossi negli ultimi anni, come quello più recente intitolato Dantis Amor, Dante e i Rossetti. La scoperta dell’archivio di Vancouver ha suscitato una vasta eco nel mondo degli studi, specialmente in Inghilterra e negli Stati Uniti e gratifica l’attività scientifica del Centro Rossetti di Vasto come punto di riferimento per gli studi in questo settore. La prossima pubblicazione delle carte, molte delle quali inedite, porterà di certo nuova luce sulla incredibile famiglia Rossetti”.
D’Alessandro: “Scoperte già fatte nel 1991?” – Immediata l’interrogazione di Davide D’Alessandro, consigliere comunale di Vasto2016, una lista civica che fa parte della coalizione centrodestra-movimenti civici: “Appreso dagli organi di stampa, attraverso un comunicato non firmato da alcuno, che il Centro Studi Rossettiani avrebbe fatto una ‘sensazionale scoperta scientifica di un vasto fondo archivistico a Vancouver’; constatato che già in un libro di Daisy Dina Ronco, pubblicato nel 1991 (Crocifisso con Cristo – Biografia di Teodorico Pietrocola Rossetti, Unione Cristiana Edizione Bibliche), si faceva riferimento all’esistenza di un fondo Rossetti a Vancouver”, l’esponente della minoranza chiede di sapere “quando è stata fatta e da chi la ‘sensazionale scoperta’; se il ‘vasto fondo archivistico’ è lo stesso del noto fondo esistente a Vancouver, e citato nel libro pubblicato nel lontano 1991, o un altro; da quale data le copie dei documenti giacciono presso la sede del Centro; perché si è ritenuto, a fronte di una scoperta definita ‘sensazionale’, di comunicarlo, e senza firma di alcuno, agli organi di stampa soltanto in data 3 dicembre 2017”.