Sono gli adulti i responsabili degli atti di bullismo dei giovani. Lo sostiene Antonio Borromeo, presidente dell’associazione Papi Gump – per la tutela dei diritti dell’infanzia e della famiglia:
“Accade ancora. Questa mattina, passando nei pressi di una scuola, vedo uscire un gruppo di adulti ben vestiti, con stampato sul viso quell’alterigia di chi è convinto di essere dalla parte della ragione. Mi avvicino a una persona del gruppo, un graduato delle forze dell’ordine, mi presento e chiedo a cosa fosse dovuta la presenza in quella scuola. Lui mi guarda, sospira e dice: “Siamo andati a parlare di bullismo”. Da qui, nasce una conversazione. Mi viene da rispondere: “Ancora con questa storia?” E lui: “In che senso scusi…”. Io: “Mi permetta una provocazione. I bulli non esistono. Siamo noi adulti che creiamo le condizioni affinché i bambini o i ragazzi si trasformino in bulli. E’ ora che gli adulti si prendano le loro responsabilità, responsabilità che troppo spesso, anche vigliaccamente, vengono caricate sulle spalle dei minori, gli stessi minori in realtà vittime del fallimento dei propri genitori, degli insegnanti e della società in genere. Colpevolizziamo il minore che noi adulti dovremmo proteggere, pretendendo che ci ascoltino. In definitiva, i minori dovrebbero ascoltare chi, in realtà, li ha indotti a quello stato, chi ha fatto di loro, alla tenera età di dieci, dodici, quattordici anni, un potenziale delinquente, un violento… Ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando? Di dove noi adulti siamo arrivati?”
Lui mi guarda e dopo l’ennesima boccata di sigaretta, dice: “Voglio dirle una cosa. Quel che dice è esattamente ciò che noi delle forze dell’ordine in gran parte pensiamo. Lì dentro dovrebbero esserci gli adulti, i genitori, gli insegnanti, noi stessi forze dell’ordine e a loro che dovrebbe essere fatta la predica e non a ragazzi, già vittima dell’incapacità educativa di noi adulti. Signor Borromeo, ha perfettamente ragione”. A questo punto ci guardiamo negli occhi, ci stringiamo la mano e, prima di andare via, gli dico: “Sentirle dire queste cose, mi creda, mi dà una speranza, buona non tanto per me ma per i nostri ragazzi, la ringrazio e buona giornata”.
Si sa, è meglio prendersela con i più deboli, con i minori violenti, con i cosiddetti bulli invece di ammettere il fallimento della società degli… adulti, incapace di crescere ed educare i propri ragazzi. Smettiamola di riempirci la bocca di buoni propositi, cari dirigenti scolastici, quando poi siamo noi stessi la causa del male. Non si diventa violenti o bulli all’improvviso e senza una ragione. A buon intenditore poche parole… Antonio Borromeo Presidente associazione nazionale di volontariato per la tutela dei diritti dell’infanzia e della famiglia “Papi Gump”