Tre donne sono state arrestate dai carabinieri della Stazione di San Salvo perché ritenute responsabili di due furti di capi d’abbigliamento per bambini e di utensili per un valore complessivo di circa 900 euro.
La ricostruzione dei fatti – Ricostruisce l’accaduto il maggiore Amedeo Consales, comandante della Compagnia dei carabinieri di Vasto: “Nel pomeriggio del 24 novembre 2017, nell’ambito di un predisposto servizio di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione e repressione di criminalità predatoria in danno di esercizi commerciali, i Carabinieri di San Salvo hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, tre persone, tutte gravate da pregiudizi di polizia specifici: D.R.R. 34anni, B.O., 24 anni, D.S.P., 21enne, tutte e tre di Vasto
Le tre donne, tutte di origine rom, ma stanziali da tempo nel Comune di Vasto, erano già sospettate di aver commesso, due giorni fa, un furto in danno dell’esercizio commerciale sansalvese Yellow Kid.
Le stesse, infatti, eludendo i sistemi di allarme, si erano impossessate di numerosi capi di abbigliamento per bambini, del valore di circa 600 euro e si erano poi dileguate a bordo di un’autovettura Fiat Punto di colore grigio.
Gli immediati accertamenti, supportati anche dal prezioso ausilio delle telecamere di videosorveglianza installate sul territorio comunale, consentivano di individuare ed isolare il veicolo utilizzato ed avviare un’attività investigativa dedicata.
Nel pomeriggio odierno, i militari di San Salvo, diretti dal luogotenente Antonello Carnevale, al termine di servizi discreti di osservazione, controllo e pedinamento, hanno rintracciato lo stesso veicolo con le tre donne a bordo che avevano appena commesso un furto presso il Centro Commerciale Insieme in danno dell’esercizio Brico, ove avevano asportato materiale ed utensili vari per un valore di circa 300 euro. La merce trafugata veniva interamente recuperata e restituita al legittimo proprietario.
Le tre donne, fortemente indiziate di furto aggravato in concorso, al termine della formalità di rito, venivano tradotte presso le rispettive abitazioni e trattenute in regime di arresti domiciliari a disposizione del sostituto procuratore di turno, Michele Pecoraro, in attesa del celebrando giudizio direttissimo che si terrà nella mattinata di domani”.