Sono 23 gli indagati per la tragedia dell’Hotel Rigopiano.
La Procura sta notificando oggi, nelle sedi della Prefettura e della Provincia di Pescara e del Comune di Farindola, gli avvisi di garanzia emessi nell’ambito dell’inchiesta sulla valanga che il 18 gennaio 2017 ha travolto il resort ai piedi del Monte Siella, nel Parco del Gran Sasso, spezzando la vita a 29 persone. Altre 11 sono state salvate dai soccorritori in due settimane di scavi e ricerche che hanno tenuto col fiato sospeso tutta l’Italia.
“C’è anche l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo – scrive l’Ansa – tra coloro che hanno ricevuto oggi l’avviso di garanzia per la tragedia di Rigopiano. Tra gli indagati ci sono il presidente della provincia di Pescara Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e numerosi dirigenti pubblici. Provolo era stato trasferito a Roma nelle scorse settimane.
Tra i reati ipotizzati dalla Procura guidata dal capo Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia ci sono quelli di omicidio e lesioni plurime colpose per tutta la catena dei soccorsi, che va dagli indagati della prefettura al Comune di Farindola. Per gli altri indagati sono ipotizzati anche i reati di falso e abuso edilizio. Questo l’elenco degli altri indagati: Bruno Di Tommaso, Paolo D’Incecco, Mauro Di Blasio, Enrico Colangeli, Pierluigi Caputi, Carlo Giovani, Vittorio Di Biase, Emidio Primavera, Sabatino Belmaggio, Andrea Marrone, Luciano Sbaraglia, Marco Del Rosso, Massimiliano Giancaterino, Antonio De Vico, Antonio Sorgi, Giuseppe Gatto, Giulio Honorati, Tino Chiappino, Leonardo Bianco, Ida De Cesaris”.