Una violenza crescente, fino a sbattergli la testa sul banco. Malmenato al punto tale da mandarlo all’ospedale. Messaggi minacciosi via Whatsapp. A denunciare le angherie è la famiglia di un quattordicenne di Lanciano, studente di un istituto della provincia di Chieti. Gli aggressori sarebbero stati già identificati: due ragazzi, uno di Vasto l’altro molisano.
A raccontare questa vicenda di bullismo è Il Messaggero in un articolo scritto da Walter Berghella: “Da inizio dell’anno scolastico per lui, che beneficia del sostegno, ci sono stati vari momenti di apprensione per le angherie che due compagni di classe gli facevano spesso; uno di Vasto e l’altro molisano, entrambi pendolari. Lo scorso 8 novembre il clou della violenza. Il ragazzino è di nuovo malmenato e gli sbattono pure la testa sul banco. La vittima usufruisce del convitto scolastico e quanto torna a casa la madre, che fa sacrifici per farlo studiare, si accorge di alcune sue paure. Lo spoglia e vede il suo corpo pieno di lividi ed ecchimosi. Si va in ospedale a Lanciano dove i medici diagnosticano allo studente una distorsione del rachide cervicale, contusione di una costola non commotivo e, appunto, le ecchimosi da aggressione, per 7 giorni di prognosi.
Sul gruppo WhatsApp compaiono altre minacce, anche con file sonoro, perché non torni a scuola altrimenti sarebbe stato ancora massacrato di botte e gettato dalle scale antincendio”.
La madre del ragazzo va dai carabinieri a sporgere denuncia e ritira il figlio dall’anno scolastico. I militari identificano i presunti responsabili e li denunciano alla Procura dei minori dell’Aquila. “Certamente – scrive Il Messaggero – la scuola segue con attenzione il caso. L’11 ottobre toccò a un sedicenne di Vasto essere aggredito da compagni nel parcheggio”.