Dopo 60 giorni di sciopero e di presidio permanente di fronte i cancelli dell’azienda, la Honeywell ha ufficialmente comunicato la chiusura del sito di Atessa nella prossima primavera [LEGGI QUI].
E dopo l’assemblea dei lavoratori di oggi pomeriggio tenutasi ad Atessa, non senza malumori, domani si è deciso di tornare a lavoro in attesa dell’incontro con il ministro Calenda fissato per il prossimo martedì 21 novembre. Un buon risultato, nonostante la cattiva notizia che però era già nell’aria dalla scorsa estate, vede l’interessamento del Ministero e la possibilità, come ha rimarcato il vicepresidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli, di aprire un nuovo tavolo per trovare soluzioni nuove.
Ciò che sindacati ed istituzioni proveranno a fare da oggi, quindi, è cercare nuove possibilità per l’azienda di Atessa e per i 420 lavoratori che attendono risposte e che, come hanno ribadito in assemblea, vogliono solo poter lavorare. Intanto da domani si interrompe lo sciopero e si tornerà in fabbrica. “Il primo giorno l’azienda ci metterà in ferie perché non è pronta ad accoglierci dopo tutto questo tempo, – spiega Dorato Di Camillo, rsu Fim-Cisl – poi ci sarà un giorno di formazione e poi il 50% di noi tornerà a lavoro, in rotazione come prevede il nostro contratto di solidarietà”.
Non sarà una battaglia facile quella dei 420 lavoratori che, considerando l’indotto superano le 600 unità, rivendicano solo il diritto di poter lavorare qui in Val di Sangro e di non vedere andati perduti anni di sacrifici e di poter ancora guardare al futuro con serenità e senza paure. Ora tocca alle istituzioni.