“Il sindaco, che si vanta di essere avvocato e segretario comunale, dovrebbe ben sapere che il reato di abuso d’ufficio è un reato doloso, ovvero un reato commesso con coscienza e volontà. Se così è, mi chiedo come fa il sindaco a ritenere ancora sussistente il rapporto fiduciario con due degli imputati che ricoprono tuttora la carica di assessore”, attacca Luigi Masciulli, ex assessore all’Urbanistica del Comune di Vasto.
E’ il processo all’ex Giunta Lapenna, di cui Masciulli faceva parte, a scatenare una nuova polemica.
“Ho avuto modo – scrive l’avvocato Masciulli in un comunicato – di leggere la costituzione di parte civile del Comune di Vasto nei confronti miei e degli altri membri della giunta Lapenna, imputati di abuso d’ufficio e di reato ambientale nel processo” sullo smaltimento delle discariche abusive, “la cui prima udienza si è svolta lo scorso 7 novembre avanti al Tribunale di Vasto. Ora, anche se la mia posizione è stata stralciata con rinvio degli atti al Gup per difetto di notifica, mi corre l’obbligo di esternare alcune considerazioni.
Nell’atto, sottoscritto dall’avvocato Nicolino Zaccaria (dell’avvocatura comunale), in virtù di mandato e procura speciale conferitagli dal primo cittadino Francesco Menna, si legge che il Comune di Vasto, in persona del sindaco, ci ritiene responsabili dei reati a noi ascritti e, previo accertamento della nostra penale responsabilità, chiede la condanna al risarcimento dei danni che avremmo arrecato all’Ente (nello specifico, un danno patrimoniale di circa 40mila euro ed un danno non patrimoniale, da quantificarsi, consistente in una modifica in peius del territorio comunale ed in una lesione della immagine del Comune di Vasto, sotto il profilo delle menomazione del suo prestigio).
Il sindaco, che si vanta di essere avvocato e segretario comunale, dovrebbe ben sapere che il reato di abuso d’ufficio è un reato doloso, ovvero un reato commesso con coscienza e volontà. Se così è, mi chiedo come fa il sindaco a ritenere ancora sussistente il rapporto fiduciario con due degli imputati che ricoprono tuttora la carica di assessore”, Luigi Marcello e Lina Marchesani. “Delle due, l’una: se il sindaco è convinto di quanto scritto nell’atto di costituzione di parte civile, deve immediatamente revocare la nomina dei due attuali assessori; se, invece, come io ritengo, egli non crede neppure ad una parola di quanto scritto e sostenuto avanti al Tribunale di Vasto, deve immediatamente revocare la costituzione di parte civile”.
La conclusione di Masciulli è al veleno: “Chiedo al sindaco di togliersi, almeno per una volta, l’auricolare e di ragionare con la propria testa, se ne ha, come egli dice, le capacità”.