Arap e Consorzio di bonifica non puliscono, Tiziana Magnacca dà loro l’ultimatum. Il sindaco di San Salvo con due ordinanze pubblicate lo scorso 16 ottobre ha intimato ai due enti la pulizia e la presentazione di un piano di smaltimento rifiuti entro e non oltre 30 giorni.
Si tratta di due casi che si trascinano avanti da tempo che hanno prodotto scartoffie e documenti vari; una corrispondenza epistolare alla quale il primo cittadino ora cerca di porre fine con le maniere forti dopo il fallimento di una gestione amichevole.
RIFIUTI ABBANDONATI DA 6 ANNI – Il primo caso è quello dell’Arap: un canale di raccolta delle acque meteoriche invaso da rifiuti speciali non pericolosi, in gran parte pneumatici esausti. La prima notizia in merito risale addirittura al 21 aprile 2011, quando furono i vigili urbani a segnalare lo stato di degrado del posto anche la Procura della Repubblica.
La vicenda, però, sembra finire nel cassetto – senza essere risolta – per tornare a galla il 25 giugno 2016, quando è la Forestale questa volta a segnalare al Comune la presenza dei rifiuti: ai vecchi pneumatici si sono aggiunti eternit ed elettrodomestici. Il 7 luglio dello stesso anno il Comune avvisa il Consorzio di Bonifica – ritenuto fino ad allora proprietario del canale – dell’avvio del procedimento amministrativo per la rimozione, smaltimento e bonifica del sito al quale fa seguito l’ordinanza del 9 agosto 2016. Il 19 settembre dello stesso anno il colpo di scena: il Consorzio comunica di non essere proprietario del canale. Così, tramite i documenti, del vecchio titolare del terreno, un privato, si riesce finalmente a risalire all’attuale: il Consorzio per il Nucleo di industrializzazione del Vastese, attualmente Arap.
[ant_dx]A settembre 2017 la task force ambientale del Comune di San Salvo visita il luogo insieme a un tecnico dell’Arap che produce la documentazione fotografica per il proprio ente. Alla fine dello stesso mese il servizio Ambiente del Comune cerca di fissare un appuntamento per gestire insieme la vicenda e “programmare un’azione comune contro l’abbandono di rifiuti”, ma non ottiene risposta.
Così, qualche giorno fa, è arrivata l’ordinanza contro l’ente del commissario Giampiero Leombroni per la presentazione di un piano di smaltimento dei rifiuti presenti nell’area.
UN ANNO DI PASSIONE – Vicenda meno lunga, invece, ma ugualmente articolata quella del canale di scarico del Consorzio di bonifica Sud. Tutto parte il 28 settembre dell’anno scorso, dall’esposto in Comune di un cittadino: urgono lavori di pulizia del canale di scarico in contrada Marinelle completamente ostruito dalla fitta vegetazione che favorisce la presenza di ratti e serpenti.
L’11 novembre 2016 il Comune invita una prima volta il Consorzio a intervenire, invano. Il 22 marzo scorso, il cittadino (che lì ha dei terreni confinanti) chiede nuovamente la pulizia del canale. Poco meno di un mese dopo (il 10 aprile 2017) il consorzio risponde di non poter intervenire perché può farlo solo “un altro Ente competente per l’asta torrentizia in parola“.
Si arriva così alla stagione estiva: il 30 giugno c’è un nuovo sopralluogo alla presenza del personale della Asl che ne chiede l’urgente bonifica per evitare pericoli sanitari e incendi. Segue un nuovo silenzio durante il quale il Comune accerta definitivamente che la competenza è del consorzio e procede con l’ordinanza che impone all’ente la “bonifica entro e non oltre 30 giorni del canale di raccolta delle acque meteoriche”. Basterà?