“Il congresso cittadino del Pd, svoltosi sabato pomeriggio, in quel di Vasto, ha partorito il segretario cittadino. Un parto travagliato, preceduto da lotte intestine, direi feroci, pur di consolidare posizioni di privilegio; anziché preoccuparsi di dettare una linea politica seria e sana, ci si preoccupa di conquistare posti al sole”. E’ un iscritto del Pd, Alfredo Graziano, a muovere queste critiche al partito dopo il congresso di Vasto, che ha eletto segretario l’ex sindaco Luciano Lapenna.
“L’assemblea degli iscritti, consapevole della inesistenza del partito sul territorio, non ha saputo fare di meglio che eleggere un anziano del partito, sia politicamente che anagraficamente; una scelta, preceduta dai consueti incontri preliminari, che conferma la perenne mortificazione del popolo giovanile del Pd, relegato ai margini di un partito che sa sempre più di vecchio.
Ancora, una volta, quindi, i cosiddetti notabili, ovverosia le stesse persone che hanno distrutto il partito, fanno la voce grossa, evitando qualsivoglia confronto di natura politica. Una scelta di…..comodo. Il neo segretario cittadino non gode affatto della mia stima politica”, commenta Graziano.
“Un segretario cittadino che, evidentemente, in un partito di non vedenti, con un occhio solo, pare essere il migliore. Sarà pur vero che la politica è fatta di corsi e ricorsi storici, ma il paradosso di quanto è avvenuto domenica è sintomatico di una pochezza culturale/politica tipica dei giorni nostri.
Orbene, a giugno 2016, viene eletto, a fatica, un sindaco giovane, quantunque poco vaccinato politicamente; promesse tante, buoni propositi, progetti futuri maestosi ecc…; ad oggi, immobilismo totale. Pur tuttavia, contravvenendo alle regole dei padroncini del partito, riesce a mettere su una amministrazione quasi giovane, sebbene inesperta ed incapace politicamente, come oggi dimostrano i fatti.
Indubbiamente il nuovo che avanza rispetto al vecchio disfattismo esistente. La scelta di ieri, invece, conferma la presenza di quello steccato di partito ombra. Ieri si è consumato un significativo fatto politico: la rivincita dei cosiddetti senatori del partito. Ecco , sindaco, ma tutto ciò non la disturba affatto, ha ancora senso amministrare una città col perenne fiato al collo di costoro? A quando – chiede Graziano – uno scatto di orgoglio politico a salvaguardia della dignità sua e dei giovani amministratori del Pd?”.