Le otto firme ci sono: Dina Carinci (Movimento 5 Stelle), Davide D’Alessandro (Vasto2016), Alessandro d’Elisa (Gruppo misto), Marco Gallo (Movimento 5 Stelle), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Francesco Prospero (Progetto per Vasto), Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia), “in rigoroso ordine alfabetico”, sottolineano i firmatari della mozione di sfiducia al presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte. Otto firme sono il numero minimo indispensabile per presentare la mozione di revoca, che verrà discussa e votata in Aula entro un mese.
L’hanno protocollata stamattina, poco dopo le 9. “Non è una richiesta di sfiducia né del Movimento 5 Stelle con l’avallo dei Movimenti civici e dei Partiti di centrodestra, né il contrario. È una richiesta di sfiducia firmata con assoluta convinzione da otto consiglieri di minoranza in rigoroso ordine alfabetico.
È una richiesta di sfiducia che non spunta, improvvisamente, da sotto un cavolo ma che si è scritta da sé, Consiglio dopo Consiglio, in questi sedici mesi di amministrazione Menna, poiché il presidente Forte – sostengono gli otto firmatari – ha costantemente mantenuto una posizione di parzialità, non garantendo una gestione serena ed equilibrata dei lavori all’interno dell’Aula Vennitti.
Poi, c’è sempre una goccia che fa traboccare il vaso. E la goccia è il comportamento inspiegabile tenuto dal presidente Forte su una delibera di fondamentale importanza, come quella della Corte dei conti attestante uno scostamento del 78% tra entrate e uscite del Comune. Invece di distribuirla ai naturali destinatari, i Consiglieri comunali, Forte ha taciuto per oltre venti giorni e tenuto il tutto nel cassetto. La nostra fiducia è venuta meno da tempo. Non possiamo ritenerlo più anche il nostro presidente del Consiglio. Affidiamo la richiesta di sfiducia al voto segreto dell’Aula e confidiamo nella serenità di giudizio di ogni singolo consigliere comunale”. Otto firme, ma i consiglieri di minoranza sono nove: “Manca la firma di Alessandra Cappa – spiega D’Alessandro – semplicemente perché non le abbiamo chiesto di firmare”.
[ads_dx]Sarà questo il nuovo, aspro terreno di scontro tra maggioranza e opposizione, che da due mesi sono ai ferri corti. La mozione di sfiducia arriva alla vigilia del congresso cittadino del Pd: gli iscritti domani saranno chiamati al voto per scegliere il nuovo segretario del circolo di Vasto. Né la maggioranza, né la minoranza del partito hanno ancora presentato alcun candidato. A 24 ore dal congresso, l’unica candidatura è quella dell’outsider ambientalista Ivo Menna.