Chiarimenti e documenti riguardanti il concorso per disabili del Comune di Vasto. Li chiede il difensore civico regionale, Fabrizio Di Carlo, in una nota inviata al sindaco di Vasto, Francesco Menna, e al responsabile del Servizio Personale.
A maggio, la vicenda è finita non solo sulle cronache locali, ma anche su quelle nazionali, rilanciata dal quotidiano La Repubblica: il Comune chiedeva il possesso della patente B come requisito indispensabile per assumere due disabili. E la cosa sollevò dubbi sul fatto che potesse essere classificato come discriminatorio. Tanto che della notizia non si erano occupati solo Zonalocale.it e i quotiani Il Centro e l’edizione abruzzese de Il Messaggero, ma era stata anche rilanciata sulle cronache nazionali dal quotidiano La Repubblica.
Di qui l’esposto dei consiglieri comunali Vincenzo Suriani, Alessandro d’Elisa e Francesco Prospero al difensore civico regionale.
L’avvocato Di Carlo ha risposto con la lettera del 4 ottobre, precisando che “le relative materie di esame, scritte, pratiche ed orali, sono tutte incentrate nel campo giurico amministrativo, per cui non appare logico che i medesimi vincitori possano poi essere assegnati a ricoprire profili professionali ed a svolgere mansioni diverse per le quali non sia stato accertato il reale stato di preparazione”.
Riguardo, inoltre, alla questione inerente la possibilità o meno della richiesta del requisito della patente di guida, va evidenziato che, se il discrimine è rappresentato è rappresentato esclusivamente dal fatto che, se le figure indicate dai medesimi avvisi pubblici siano assimilabili a personale interno od esterno, deve ritenersi che – in base al reale e sostanziale contenuto del bando in questione – entrambe le qualifiche ed i profili personali sono da considerarsi personale impiegatizio interno.
Il difensore civico, di conseguenza, chiede al Comune di Vasto i documenti riguardanti “le qualifiche, i profili professionali e le mansioni, nonché i requisiti d’accesso e le prove d’esame con le relative materie”.
Suriani ricorda che, dopo la pubblicazione della notizia, “l’amministrazione Menna, dopo oltre una settimana di silenzio, sostenne in una conferenza stampa che la richiesta di patente per i disabili era dovuta al fatto che il requisito era stato inserito perché i bandi per disabili fossero in realtà destinati a due figure da adibire a messi notificatori, mentre l’opposizione sosteneva che il testo facesse pensare a due figure prettamente impiegatizie e che la qualifica di messo notificatore non era neppure semplicemente menzionata nei bandi. Dal difensore civico regionale arriva una sonora smentita delle tesi esposte dall’amministrazione comunale, a riprova del fatto che le giustificazioni posticce hanno rappresentato una pezza peggiore del buco. Ora, di fronte alla richiesta di chiarimenti del difensore civico, si tratta soltanto di scegliere se fare dietrofront e riaprire la selezione per disabili anche ai partecipanti non in possesso di patente di guida, oppure tentare una nuova colossale arrampicata sugli specchi. Spiace constatare – conclude il consigliere comunale di Fratelli d’Italia-An – che, mentre ancora pochi giorni fa l’assessore Marchesani ha garantito in consiglio comunale la volontà di andare avanti nella selezione, le perplessità del difensore civico regionale smentiscano pezzo per pezzo la ricostruzione fatta dalla amministrazione comunale. Speriamo prevalga il buon senso e venga corretto il bando. Sarebbe una vittoria per tutta la città”.