Saranno protocollate e consegnate al sindaco Mario Pupillo le 600 firme raccolte in pochi giorni dal comitato spontaneo di cittadini che si è unito per chiedere a gran voce il ripristino dello sparo di mezzogiorno.
“Alcuni anni dopo l’unità d’Italia e precisamente nel maggio del 1867 a Lanciano sulla nostre Torre iniziò a mezzogiorno lo sparo del cannone. – si legge nella lettera indirizzata al sindaco – Con il passare degli anni lo spirito iniziale divenne tradizione alla quale i lancianesi sono molto legati. Riteniamo che anche detta nobile tradizione debba necessariamente essere trasmessa di generazione in generazione quale testimonianza indelebile della nostra storia”. Così questo gruppo guidato dall’ex sindaco Filippo Paolini e con Antonino Rosato, detto “Cittadino”, Giulio Bomba ed altri cittadini, non si rassegna e, nonostante il Comune abbia parlato di difficoltà e problemi legati allo sparo, continuano a portare avanti le loro idee.
“La questione economica non regge – dice Paolini – e questi cittadini stanno soltanto portando all’attenzione del sindaco quello che per loro è un problema sentito. Le modalità del ripristino non spetta a loro trovarle, ma all’Amministrazione”. E sono diversi i sistemi informatici che potrebbero venire incontro all’Amministrazione e ridare lo sparo di mezzogiorno a lancianesi.
“Sappiamo che ci sono problemi ben più grandi nella nostra città – affermano dal comitato – e non vogliamo assolutamente intraprendere una lotta con il Comune, ma qualora non dovessimo ricevere le risposte che ci attendiamo, siamo disposti e tornare ogni mese dal sindaco per ricordargli che lo sparo di mezzogiorno fa parte della nostra storia e della nostra identità e come tale non può cadere nel dimenticatoio”.