“La politica serve per le sfide grandi, non per le cose piccole, serve per avere una visione di futuro. Io mi rifiuto di accettare una visione di futuro per la sanità nel nostro territorio con le pezze al sedere“. Con queste parole Maria Amato, deputata del Pd e promotrice del Comitato per la sala emodinamica a Vasto, esprime tutta la preoccupazione e l’insoddisfazione verso un’amministrazione regionale ritenuta sorda di fronte alle istanze del Vastese. Il tema di attualità è quello della sala emodinamica all’ospedale di Vasto, promessa da anni ma che non ancora vede la luce e che, secondo quanto emerso nell’incontro di questa mattina “non ci sarà mai, lo hanno scritto nelle carte“. Le carte sono una relazione inviata dal Dipartimento per la salute e il welfare della Regione Abruzzo in risposta ad una sollecitazione del Ministero della Salute dopo le istanze della stessa parlamentare del Pd sulla rete di emergenza cardiologica nel Vastese. Nelle conclusioni del documento si legge che “in Abruzzo, con l’attuale organizzazione, oltre il 95% della popolazione si trova ad una distanza percorribile su gomma in meno di due ore da un centro di emodinamica e il 100% in elisoccorso”.
[ads_dx]Viene sottolineao inoltre che “l’emodinamica di Chieti non può essere disattivata, in quando il P.O. di Chieti è HUB di Cardiochirurgia e l’Emodinamica di Pescara, con il più alto volume di angioplastica della regione, è l’unica attiva nell’ambito aziendale della provincia di Pescara. “Per la salute di Chieti e Pescara (dove c’è la sala emodinamica) deve patire tutto il resto?”, si è chiesta Maria Amato. “Sono venuti qui a promettere la sala emodinamica in campagna elettorale ma era solo un modo per convincere la gente”. Il tema più ampio è quello della situazione dell’ospedale San Pio. “Si è impoverito nonostante il grande impegno di quelli che ci sono dentro e vi lavorano con passione. La sala emodinamica garantirebbe all’ospedale di essere punto di riferimento per l’emergenza urgenza”. La Amato continua: “Quando parlo io di sanità sembra che lo faccia per un dispetto. Invece so quello che dico, se entro in questi argomenti è perchè so bene come dovrebbero essere gestite le cose”.
Nei mesi scorsi il Comitato ha raccolto 15mila firme che sono state consegnate all’assessorato regionale alla sanità. “Ma siamo stati solo presi in giro“, sottolinea Peppino Gattafoni. Aggiunge Gabriele Marchese: “Ci aspettavamo che l’assessore ci convocasse. Quale politico non va a confrontarsi di fronte alla voce di 15mila liberi cittadini che fanno una richiesta?”. Annuncia poi: “Noi non molliamo e vogliamo anche lanciare un messaggio a tutte le persone che hanno firmato: andremo avanti anche con azioni clamorose se non avremo risposte”. In chiusura Angelo Bucciarelli sottolinea: “Questo è un territorio abbandonato. Se non ci sono sanità, viablità, trasporti, siamo destinati a diventare un territorio fantasma nel giro di 10 anni“.