Gonfalone della città di Lanciano, palloncini gialli e blu, una sciarpa rossonera ed una piazza gremita di lacrime e applausi hanno dato l’ultimo saluto all’amato vicesindaco Pino Valente, nei funerali nella Cattedrale della Madonna del Ponte in piazza Plebiscito.
E da quando il feretro è uscito dalla camera ardente allestita nella Casa di Conversazione, portato a spalla dal fratello Roberto e dagli amici del gruppo di Progetto Lanciano, tutto l’amore che Pino ha da sempre avuto per la città di Lanciano, gli si è riversato addosso.
Così come in chiesa, dove una folla attenta ha ascoltato le parole del vescovo, S.E. mons. Emidio Cipollone che ha ricordato Pino tracciando una linea che dalle Scritture è arrivata sino al cuore di Lanciano, proprio grazie al suo ormai famoso slogan “lo dico lo faccio”. “Quando sono arrivato a Lanciano nel 2010, non conoscevo Pino, – ha detto Cipollone – ed ho imparato a vedere il suo sguardo sorridente solo l’anno dopo con i primi manifesti elettorali. E da lì ho imparato a conoscere la sua passione ed il suo amore per la città, – ha sottolineato – e la passione nessuno può togliercela dal cuore, è un patrimonio che si ha dentro che permette, proprio come diceva Pino, di passare dal ‘lo dico’, al ‘lo faccio’ “. Già, la passione; quella passione che lo ha accompagnato in tutta la sua vita, in tutte le sue battaglie, fin dai tempi di Frentania Provincia, come ha ricordato l’amico Daniele Pagano, coordinatore cittadino di Progetto Lanciano, al termine delle esequie e poi Camillo D’Alessandro, in rappresentanza della Regione Abruzzo.
“Tra me e Pino sei anni fa è nata una bellissima amicizia fraterna e leale come in politica non se ne vedono. – ha detto il sindaco Mario Pupillo – 47 anni sono troppo pochi ma per ingannare la ragione mi dico che tutto quello che è riuscito a fare in questo poco tempo vale il doppio, per cui il nostro caro Pino ha vissuto 94 anni”.
“Il Signore non ci libera dalla croce, ma nella croce”, ha detto il vescovo Cipollone all’inizio della funzione e nel suo ultimo viaggio lungo corso Trieste e Trieste, sotto una paratura tristemente spenta, speriamo che Pino si sia liberato dalle sofferenze degli ultimi mesi e possa godersi la tranquillità e la serenità che merita dopo una vita passata da vero guerriero frentano.