“La Corte dei Conti è sempre, giustamente, in agguato”, avvertono i sei consiglieri comunali dello schieramento centrodestra-movimenti civici, che chiedono al sindaco di Vasto, Francesco Menna, titolare anche dalla delega al Bilancio della sua Giunta, “come farà il Comune, dotato di una macchina amministrativa complessa e dispendiosa, a far fronte alla urgente copertura finanziaria del debito contratto con il suo tesoriere, ovvero la Cassa di risarmio della provincia di Chieti, che ammonta a svariati milioni di euro?”.
Davide D’Alessandro (Vasto2016), Alessandro D’Elisa (Gruppo misto), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (il nuovo Faro), Francesco Prospero (Progetto per Vasto) e Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) lanciano l’allarme: “Se l’Ente, nei due mesi e mezzo che mancano al termine dell’esercizio finanziario, non incasserà le somme necessarie per coprire quel buco, fatto di costanti richieste di anticipazioni di cassa, le conseguenze le pagheranno proprio loro, perché la Corte dei Conti è sempre giustamente in agguato nei confronti di quelle amministrazioni poco attente ai propri bilanci.
E se la Corte dei Conti dovesse intervenire, sarebbero dolori, perché a quel punto non ci sarebbero artifici numerici possibili. Quelle anticipazioni di cassa, che sono debiti contratti con la Banca, vanno coperte e non perché a richiedere i soldi sia l’Istituto di credito, ma semplicemente perché lo impone la legge, a chiare lettere e a farla rispettare ci pensa la Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, spesso interventista sui Comuni, soprattutto quando essi mostrano evidenti disequilibri di cassa. E può accadere, se non si interviene in tempo, che la stessa Corte dei Conti avvii procedure che porterebbero, inevitabilmente, a una gestione controllata dell’Ente, perché il deficit di cassa è uno dei più rilevanti indicatori di mala gestione.
Da qui la concreta possibilità che a ripianare i guai dovranno essere i contribuenti poiché, con eventuali gestioni controllate, le decisioni non sarebbero più di ordine politico ma squisitamente tecnico”.
Per i sei consiglieri d’opposizione, è necessario discuterne in Consiglio comunale, per compiere una “operazione verità” e capire “come l’amministrazione intenda restituire i milioni di euro alla Banca prima della chiusura dell’esercizio finanziario in corso. E, soprattutto, da dove intenda prendere le somme necessarie per ripianare il debito contratto con la stessa. E non si dica che il Comune deve ancora riscuotere ruoli, come ad esempio l’Imu, perché queste somme sono già destinate alla copertura dei mutui e alle spese del personale. Ci chiediamo, con grande preoccupazione: cosa si inventerà l’amministrazione Menna per convincere la Corte dei Conti a lasciarle la gestione finanziaria dell’Ente?”.