C’era anche Vasto a 1000 Voci per Amatrice, la manifestazione svoltasi nella serata di sabato scorso, 16 settembre, a Ruvo di Puglia (Ba), che ha raccolto sul palco 35 cori provenienti da tutt’Italia con un obiettivo comune: raccogliere fondi per la costruzione ex novo del cinema-teatro di Amatrice, il comune duramente colpito dal terremoto del 24 agosto 2016.
La nostra città è stata degnamente rappresentata dal Coro polifonico Histonium Bernardino Lupacchino dal Vasto e da una parte del Piccolo coro Histonium, entrambi diretti dal M° Luigi Di Tullio. Partiti di buon’ora la mattina, sono rientrati a Vasto in nottata. Un encomio per i nostri piccoli cantori che, oltre alla lunga e intensa giornata, sono stati i soli tra le voci bianche a cantare tutti i brani, di cui alcuni in latino e l’inno europeo di Beethoven in lingua tedesca.
Insieme con loro, a Ruvo, c’erano circa 830 coristi divisi in gruppi, ognuno con una t-shirt di colore diverso: soprani (rosso), bassi (blu), tenori (verdi), contralti (azzurro) e voci bianche (bianco). Il concerto, a chiusura di altri precedenti, ha terminato la raccolta fondi raggiungendo la cifra di 140mila euro. Il regista, che ha magistralmente diretto questo enorme coro, è stato il M° Vito Clemente, originario di Bitonto (Ba).
[ads_dx]Nella centrale piazza Matteotti, si è respirata aria di musica, quella intensa, che emoziona e si avverte sulla pelle. I 50 musicisti dell’Italian Philarmonic Orchestra di Bari hanno accompagnato -anzi valorizzato- il canto di tante persone creando un’armonia potente di suoni, voci e melodie. “Un connubio tra cultura e solidarietà”, lo ha definito Barbara Capponi, giornalista del Tg1 e presentatrice dell’evento. Il concerto è cominciato con il canto dell’inno nazionale italiano di Mameli, proseguendo con un repertorio di tutto rispetto tra cui Dolce sentire di R. Ortolani (il cui testo è una poesia di san Francesco d’Assisi), Gloria in excelsis Deo di A. Vivaldi, Ave verum, Dies irae e Lacrimosa di A. W. Mozart, Signore delle cime di G. de Marzi, Inno alla gioia di L. V. Beethoven, Manon Lescaut di G. Puccini -che ha intervallato un’aria magistralmente interpretata dal soprano Annalisa Raspagliosi, originaria di Amatrice- e, infine, Vergine degli angeli di Verdi, Gloria all’Egitto (Aida) e Va’ pensiero di G. Verdi.
La manifestazione finale di “1000 Voci per Amatrice” è stata voluta nella cittadina pugliese da Angelo Anselmi, direttore dell’Associazione corale polifonica “Michele Cantatore” di Ruvo, per “un evento speciale che chiude un’avventura a piccoli passi”, ha sottolineato il padrone di casa. Ma l’idea di raccogliere fondi per Amatrice non è solo sua. Nel progetto di solidarietà “1000 Voci per ricominciare” scorre pure sangue abruzzese, nella persona di Bruno Di Lena, presidente CPH, che ha voluto fortemente questa serie di concerti, più di 150, realizzati nelle diverse città di appartenenza dei cori partecipanti (a Vasto c’è stato il 26 ottobre scorso). Insieme con lui, poi, ci sono Gianfranco Ponchia di Rivarolo Canavese ed Elisabetta Marcigliano di Ferrara.
Orgoglioso dell’evento il sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, che lo ha definito “un concerto memorabile, una serata dai sentimenti forti e da passione vera in una città vocata alla cultura”. Visibilmente commosso invece Luca Poli, consigliere comunale di Amatrice, che ha sostituito il sindaco, Sergio Pirozzi, assente per impegni, ma che in un videomessaggio ha ringraziato i coristi per l’impegno profuso e tutti gli ospiti per la solidarietà mostrata.
“Stasera ci siamo sentiti italiani insieme,” -ha aggiunto Poli- “voi ci date la forza perché dobbiamo ricominciare da qui, dalla cultura”. Nell’area concerto, per incrementare gli introiti, c’erano alcuni gazebo in cui era possibile acquistare, con un contributo volontario, prodotti tipici di Amatrice, quali farro e miele biologici.
Unico neo della manifestazione, il parterre. Con 200 posti a sedere, è stato riservato solo agli spettatori accreditati (autorità istituzionali e donatori, la maggior parte del Lions club di Ruvo). Troppo pochi, in verità, rispetto alla gente presente, ma disposizioni antiterrorismo non hanno consentito di allargare l’area per ragioni di sicurezza e ordine pubblico. Così accompagnatori di tutte le età e fan dei coristi di tutt’Italia, presenti a Ruvo dalla mattina, hanno assistito al concerto in piedi, attaccati alle transenne.
Per una sera le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Toscana e Umbria sono state sotto lo stesso cielo, riunite in una sola voce per aiutare a ricostruire un territorio duramente ferito da un evento sismico, a testimonianza che il popolo italiano, quando vuole, sa mostrare tutta la sua forza e generosità.
Rossana Pagliaroli