Prosegue lo sciopero dei lavoratori della Honeywell di Atessa [LEGGI QUI] e sono tanti gli esponenti del mondo politico locale che mostrano vicinanza alla situazione di precarietà del sito in Val di Sangro.
“Massima e incondizionata solidarietà ai 420 lavoratori della Honeywell che hanno iniziato una battaglia importante non solo per il loro posto di lavoro, ma per tutto il comprensorio frentano. – commenta il vicesindaco di Lanciano Giacinto Verna, arrivato davanti i cancelli della Honeywell con l’assessore Francesca Caporale, il presidente del consiglio Leo Marongiu e i consiglieri Angelo Laccisaglia e Gabriele Paolucci – Il sindaco Mario Pupillo è stato a Roma la scorsa settimana per la vertenza al Ministero, a luglio abbiamo portato in Consiglio un ordine del giorno per esprimere solidarietà ai lavoratori e garantire il nostro massimo impegno sulla vicenda; oggi siamo qui davanti i cancelli dello stabilimento per ribadire la nostra vicinanza ai lavoratori e il sostegno alla loro lotta per salvare questo stabilimento, considerato uno dei migliori al mondo nel suo settore e che ha contribuito in buona parte all’attivo di bilancio dell’azienda”.
Solidarietà anche dall’UDC Abruzzo che per bocca del suo segretario regionale Enrico Di Giuseppantonio, esprime il proprio sostegno. “Convocare un nuovo incontro al Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione dei vertici americani e francesi della Honeywell per avere sul tavolo un piano di rilancio del sito della Val di Sangro”. E’ quanto chiede il segretario Di Giuseppantonio, sindaco di Fossacesia, comune interessato alla vertenza.
L’UDC Abruzzo ha diffuso un documento a firma dei segretari regionale e provinciale Enrico Di Giuseppantonio e Andrea Buracchio, in cui si sostiene: “La Honeywell è un’industria storica della nostra area industriale e negli anni è stata protagonista dei mercati. Gli operai che vi lavorano sono preparati e altamente specializzati. L’azienda, tra l’altro, è in utile e non si comprende per nulla quali siano le ragioni per le quali ci si trovi a dover affrontare una situazione come questa. Le giustificazioni sulla ‘sicurezza’ addotte dalla Honeywell dopo gli ultimi eventi sismici che hanno interessato l’Abruzzo non trovano riscontro nella realtà. Quel che invece preoccupa è l’intenzione di voler delocalizzare la produzione in Slovacchia. Non accettiamo questa ipotesi e ci schieriamo a fianco dei 420 lavoratori e alle loro famiglie in difesa dell’occupazione”.