Li avevamo lasciati in una piazza contrapposta: da una parte il sacerdote, don Michele Carlucci, in attesa di fedeli nel salone parrocchiale per la messa della domenica, dall’altra gran parte della comunità impegnata in un sit in per salvare la chiesa di San Nicola, chiamata a raccolta dall’omonimo comitato.
Animi nettamente diversi questo pomeriggio nella stessa piazza per salutare l’arrivo di don Beniamino Di Renzo e la riapertura dell’edificio di culto: una doppia festa che per la parrocchia significa anche l’inzio di un nuovo cammino.
L’ordinanza è arrivata nel pomeriggio: dispone la revoca della chiusura dello stabile del 15 marzo scorso con la prescrizione che i lavori di adeguamento sismico vengano completati entro 180 giorni a partire da oggi. Finora sono stati eseguiti interventi di piccola entità: tinteggiatura degli interni, sistemazione delle fessure più evidenti e distacco dell’intonaco esterno pericolante. Ben poca roba se si pensa ai rischi che hanno portato alla chiusura: “Lesioni di tipo capillare in corrispondenza dei giunti di collegamento pilastri e murature di tamponamento, nonché sul solaio di copertura […]. Il problema potrebbe aggravarsi per effetto d’ulteriori sciami sismici ancora in atto nella regione” [LEGGI].
[ant_dx] A marzo c’erano i presupposti per chiudere l’edificio? Se sì, oggi ci sono quelli per riaprirlo? Dubbi presenti da tempo e destinati forse a restare tali [LEGGI]. I lavori di adeguamento, secondo indiscrezioni, dovrebbero avvicinarsi a un importo di 600mila-700mila euro.
“La messa comunque non si sarabbe potuta tenere dentro – ha detto mons. Bruno Forte – Siete tanti e questa è la prova che c’è bisogno anche di un allargamento della chiesa“.
Ormai tira già un vento nuovo, ci sono sei mesi per aggiustare la chiesa. Sarà compito di don Beniamino e della parrocchia che gli sarà accanto. “Sarò il pastore che vivrà per il gregge affidatogli“, ha detto il giovane sacerdote proveniente da Gessopalena della quale oggi era presente una folta rappresentanza (“Vi porterò sempre nel mio cuore. Il cuore è elastico si può far posto a nuovi affetti, senza eliminare quelli che già vi si trovano”, ha detto salutandola).
Se per le riparazioni murarie ci saranno sei mesi di tempo, i lavori per le crepe nella comunità dovranno iniziare subito. “Sono convinta che don Beniamino – ha detto il sindaco Tiziana Magnacca – darà nuovo slancio a questa comunità che riprenderà con vigore il suo cammino. Oggi abbiamo firmato l’ordinanza, è anche un nuovo patto di amicizia. A don Beniamino voglio dire che grazie alla comunità di San Nicola e all’amministrazione, non si sentirà mai solo”.
Il portone è stato riaperto dopo mesi alla fine degli interventi istituzionali: il nuovo cammino della chiesa di San Nicola può cominciare, con una prescrizione di sei mesi.