Cinque le delegazioni estere, quattro quelle italiane, dai Cavalieri dell’Ordine di San Giorgio di Visegrad, in Ungheria, al Corteo Storico delle Chiavi di Ortona. Circa 700 i figuranti, 8 le Dame di quartiere ed un pubblico che di anno in anno non accenna a diminuire, anzi, resta sempre più affascinato dalla magia di questa giornata.
Questi i numeri con cui si conclude oggi, dalle 17.30 in piazza Plebiscito, la settimana medievale 2017, con la 36esima rievocazione storica del Mastrogiurato. A vestire il panni del del Mastro delle Fiere, carica elettiva destinata ad affiancare ed aiutare il sindaco nelle sue funzioni, assolvendo, fra l’altro ed in particolare, gli incarichi di sorveglianza dei mercati e degli approvvigionamenti cittadini, dell’apertura e chiusura delle porte e del traffico che entrava ed usciva dalla città, il professore Gianni Orecchioni (QUI l’articolo), pronto a recitare la solenne formula dell’investitura.
Tra spettacoli, gastronomia ed il suggestivo mercato medievale, la settimana alla Rocca del Mastrogiurato, nel complesso delle Torri Montanare (QUI l’articolo), si chiude questa sera, rinnovando l’appuntamento per con la nuova incantevole atmosfera medievale al prossimo anno.
Ma oggi, dalle 17.30, ancora tanti saranno gli spettacoli che si susseguiranno in piazza Plebiscito prima dell’investitura del Mastrogiurato e della partenza del corteo che salirà su per via Salita della Posta, raggiungerà via Veneto, i Viali delle Rose poi giù lungo corso Trento e Trieste per ritornare in piazza.
Insomma, non resta che raggiungere il centro di Lanciano, lasciarsi trasportare dalla musica medievale ed attendere che il prof Orecchioni dia il via ufficiale alle Fiere di Lanciano, recitando questa formula: “Nel nome del Popolo di Lanciano e con i poteri a noi concessi dai Decurioni di questa Università Noi Mastrogiurato, davanti a Dío e a tutti voi: Giuriamo che amministreremo la Fiera di Lanciano e garantiremo la libertà di commercio con ferma autorità, con giuste sentenze ed ottimo discernimento. Faremo in modo che l’emporio dei Frentani, secondo il costumedegli antenati, accolga benignamente e generosamente le genti di ogni paese”.