Vuole vedere a tutti i costi la figlia, ospitata in una struttura d’accoglienza. Per questo, minaccia ripetutamente il personale e, visto che “la vittima aveva rifiutato più volte di incontrare l’uomo e questo le era costato vere e proprie forme di persecuzione”, è scattato l’arresto per stalking.
Il padre è in custodia cautelare a Vasto, nel carcere di Torre Sinello. E’ accusato di aver messo “in atto una serie di minacce nei confronti di personale della Casa Accoglienza ed, in particolare, nei confronti della psicologa ritenuta responsabile di aver indotto la minore a denunciare gli episodi di violenza”, racconta il commissario capo Fabio Capaldo, dirigente del Commissariato di Vasto.
“L’uomo, inizialmente, aveva cominciato ad effettuare decine di telefonate all’utenza della struttura con toni alterati e minacciosi nei confronti di chiunque rispondesse al telefono, tanto da costringere il personale a staccarlo, anche per non intimorire la ragazza, già
provata per l’accaduto e con forti reazioni d’ansia.
Ha poi intensificato sempre più il numero e la gravità delle minacce, arrivando a seguire la psicologa e dicendole che avrebbe sparato in bocca a lei e ai suoi figli.
La vittima aveva rifiutato più volte di incontrare l’uomo, intenzionato a vedere la figlia a tutti i costi e questo le era costato vere e proprie forme di persecuzione, in grado di limitarne la libertà e di violare la propria privacy.
La situazione le aveva causato un tale stato di allerta e di ansia tali da costringere la donna a cambiare le proprie abitudini di vita e a denunciare il fatto alla polizia. In seguito agli accertamenti effettuati e alle informazioni rese dal personale della Casa d’accoglienza, per i fatti su descritti il gip, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto, ha tenuto conto dell’evidente finalità punitiva e ritorsiva del soggetto e della particolare pericolosità sociale, disponendone la custodia cautelare in carcere presso la locale casa circondariale dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria”.