È un’estate dai persistenti disagi idrici a macchia di leopardo a Vasto e nel Vastese. Se in città c’è chi è costretto a pagare il trasporto dell’acqua con autobotti da oltre 900 euro a rifornimento [GUARDA L’INTERVISTA], non se la passano meglio altre zone del comprensorio: dalla costa alla montagna situazioni paradossali danno vita a un amaro teatro dell’assurdo.
Per citarne qualcuno basta partire da San Salvo Marina. Serata da pienone quella della Notte di Vasco, giovedì scorso, lavoro extra per gli stabilimenti, ma balneatori alle prese con i rubinetti a secco. L’acqua è andata via già nel pomeriggio, in molti hanno sopperito con i propri serbatoi, ma le riserve sono terminate ben presto. “Molti hanno dovuto chiudere i bagni, non abbiamo potuto lavare i bicchieri – racconta Oreste Di Francesco del lido Controvento dipingendo una situazione comune a tutti gli operatori della marina – Ci siamo giustamente presi i rimproveri di chi aveva bisogno dei bagni come tante donne incinte. Alla fine ci è toccato lavarli con l’acqua delle bottiglie. Una situazione simile non può verificarsi nel periodo di maggior afflusso turistico della stagione”.
[ant_dx]Spostandosi nell’entroterra fa clamore l’incredibile situazione di alcuni centri dell’Alto Vastese. A Schiavi d’Abruzzo, dove l’incendio è stato domato dopo quattro giorni di lotta contro le fiamme, ieri è stata una giornata di bonifica. Lo stop mattutino all’erogazione dell’acqua da parte della Sasi, come racconta il collega Francesco Bottone, ha costretto vigili del fuoco e protezione civile a riempire i moduli con l’acqua portata dai colleghi di Agnone con un’autobotte da 4mila litri. La stessa acqua è stata usata – come in un mondo alla rovescia – per riempire la fontana della piazza in modo da avere una riserva per eventuali nuove emergenze. Nei giorni scorsi i pompieri non hanno potuto rifornirsi nel centro del paese, ma hanno dovuto dare vita a un su e giù continuo verso frazione Taverna.
La stessa criticità si era verificata due settimane fa durante l’incendio di Castiglione Messer Marino: i mezzi di spegnimento hanno dovuto raggiungere Schiavi per rifornirsi. Ridere per non piangere.