“Il quadro, dopo un anno di amministrazione Menna, è sconfortante per i residenti e per i turisti. I primi ce lo dicono ogni giorno, i secondi scrivono anche ai siti web lasciando lamentele e malessere. Troppi problemi irrisolti, anzi mai affrontati, da una squadra che si rivela inadeguata. Una squadra di giovani, si era detto ma, giovani o non giovani, è una squadra che non funziona. La città, schiacciata a sinistra, prigioniera di vecchi padrini e padroncini, è ferma e sporca: strade rotte, senza strisce e segnaletica che si cancella alla prima pioggia, verde non curato, tanti cittadini senz’acqua, aree protette invase, migranti a iosa”.
E’ pesante il giudizio di Davide D’Alessandro (Vasto2016), Alessandro D’Elisa (Gruppo misto), Guido Giangiacomo (Forza Italia), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Francesco Prospero (Progetto per Vasto) e Vincenzo Suriani (Fratelli d’Italia) sui primi 13 mesi dell’amministrazione comunaledi Vasto, guidata da Francesco Menna.
Secondo i consiglieri comunali di centrodestra e liste civiche, “ce ne sarebbe abbastanza perché gli ambientalisti, quelli veri, facessero sentire la loro rabbia; invece tacciono, poiché restano verdi fuori, ma rossi, rossissimi, dentro. E che dire dell’ospedale, dove è possibile entrare, rubare e portare a casa ciò che più si desidera? Una vergogna.
La filiera rossa, Vasto-Chieti-L’Aquila-Roma, è sfilacciata e prossima al capolinea. La parabola discendente, dopo dieci anni di Lapenna, continua anche con Menna, anche perché Lapenna non se n’è mai andato. Chi ha assistito agli ultimi due Consigli comunali, ha visto tutta l’inconsistenza di una maggioranza appena alle decisioni, talvolta isteriche, di un ex sindaco che gioca a rompere persino dov’è possibile costruire”. Lapenna “si sente il capo della maggioranza e teme che il suo ruolo possa essere ridimensionato da possibili convergenze. La città, intanto, affonda. Menna, incapace di dettare una propria linea politica, ha il destino segnato”.