Allo scadere del contratto nel 2018, chiudere l’esperienza gestionale della Pulchra, trovare una alternativa entro il 30 settembre escludendo qualunque forma di proroga contrattuale. Questo, in sostanza, quanto richiesto ieri in Consiglio comunale dai consiglieri di opposizione Davide D’Alessandro, Vincenzo Suriani, Guido Giangiacomo, Edmondo Laudazi, Alessandro D’Elisa, Francesco Prospero, Dina Carinci e Marco Gallo relativamente alla gestione dei rifiuti. Per l’opposizione, infatti, la gestione tramite partecipata ha portato utili solo ai privati, a danno dei cittadini.
Dalla maggioranza, il consigliere Luciano Lapenna ha chiesto di ampliare la riflessione oltre il dibattito “Pulchra sì, Pulchra no”, valutando il nuovo quadro normativo sui rifiuti. Poco convinta l’opposizione, che con Marco Gallo (M5S) ha illustrato uno studio sui 20 anni di gestione, puntando il dito contro l’eccessiva durata del contratto, l’esclusività dell’affidamento dei servizi, la mancata trasparenza sui servizi accessori e la “mano libera per i subappalti”, e contro l’amministrazione “colpevole” di non aver voluto cambiare la situazione in essere.
Ancor più duro il consigliere di Forza Italia, Guido Giangiacomo, che – non esimendosi dal mea culpa d’area politica di appartenenza – ha addirittura parlato della Pulchra, in Assise pubblica in diretta streaming, come “macchina elettorale” che “per 20 anni ha pulito la città ma ha anche asfaltato strade per chi sarebbe dovuto andare all’amministrazione cittadina”. Un’accusa forte che non è passata inosservata, tanto da far dire al collega di opposizione Davide D’Alessandro: “Se fossi la magistratura sarei molto interessato a questa dichiarazione”.
Da parte sua, il sindaco Francesco Menna ha chiesto tempo per valutare relazioni tecniche richieste a riguardo agli uffici: “Condivido alcune riflessioni fatte, ma la questione è complicata e serve un supporto tecnico su cui basare le nostre scelte”.
Alla fine, un punto di contatto tra maggioranza e opposizione sembrava ampiamente raggiungibile, con la volontà (almeno dichiarata) comune del superamento della gestione Pulchra e l’apertura della maggioranza alla costituzione di una commissione consiliare per la valutazione delle alternative. Nessun accordo, però, sull’esclusione della possibilità di proroghe, quindi alla fine la maggioranza ha ritirato il proprio documento, all’80% condiviso, bocciando il documento dell’opposizione.