“Battagliamo con la nostra forza. Andiamo avanti. Ma dallo Stato niente”. Mario Tinari racconta i 180 giorni senza sua figlia Jessica, la ventiquattrenne di Vasto morta insieme al suo fidanzato, Marco Tanda, 25 anni, sotto le macerie dell’Hotel Rigopiano.
Sono trascorsi sei mesi esatti dalla valanga che ha travolto il resort di Farindola e ha spezzato la vita di 29 persone.
A La vita in diretta, il contenitore pomeridiano di Rai Uno, papà Mario è ospite insieme allo zio di Jessica, Antonio Tinari.
Quando i conduttori, Benedetta Rinaldi e Paolo Poggio, gli chiedono se hanno sentito la vicinanza delle istituzioni, Mario risponde senza mezzi termini: “Lo Stato non ci ha detto niente e non ha fatto niente. Battagliamo con la nostra forza. Andiamo avanti. Ma dallo Stato niente”.
E sull’inchiesta che la Procura di Pescara sta conducendo per chiarire le responsabilità della tragedia, Tinari chiede “rinforzi” e “accelerare” i tempi delle indagini, perché “in Italia si lascia passare il tempo. Bisogna lavorare di più”.
“Tra gli organi dello Stato chi ringraziamo? Solo i soccorritori”, dice categorico Antonio.
“Abbiamo conosciuto – racconta Mario Tinari – delle persone meravigliose: sono i membri del Comitato vittime di Rigopiano. Sono persone straordinarie”.