Dalla Marcia della pace alla marcia contro il centro d’accoglienza. L’ultima occasione nella quale i sindaci del Vastese hanno sfilato insieme a San Salvo fu l’8 ottobre 2016 [LEGGI]. Toni diversi e partecipanti diversi per una manifestazione che ha incassato oggi la presenza di soli altri sei amministratori locali della stessa area politica: Manuele Marcovecchio (Cupello), Luca Conti (Casalanguida), Felice Magnacca (Castiglione Messer Marino), Saverio Di Giacomo (Monteodorisio), Mimmo Budano (Villalfonsina) e il vicesindaco di Casalbordino Luigi Di Cocco. Assenti i rappresentanti degli altri comuni che nel territorio hanno un centro d’accoglienza, Vasto su tutti oltre a Gissi, Carunchio, Schiavi d’Abruzzo, Lentella, Palmoli, Torino di Sangro, Celenza sul Trigno ecc.
“Non è più emergenza, ma è diventato un fenomeno strutturale”. Sono le parole scelte da Tiziana Magnacca per aprire la conferenza stampa davanti all’ex albergo “Miraverde” che a breve riceverà 50 migranti. A dare man forte al primo cittadino nel ribadire le ragioni del “no” erano presenti anche i consiglieri comunali, parte della giunta, alcuni rappresentanti di formazioni di destra dalla vicina Vasto come Forza Nuova e Casapound e i presidenti di centro commerciale Insieme (Lorenzo Moschetta) e Associazione Albergatori San Salvo (Emanuele Cieri).
“NON CONTRO I MIGRANTI” – “Non siamo contro i migranti, anche loro sono vittime – ha detto il primo cittadino – Se lanciamo il messaggio dell’accoglienza, li invitiamo a partire mettendo a repentaglio la loro vita”. Nella struttura attualmente sono in corso gli ultimi lavori di sistemazione, l’arrivo comunque dovrebbe esserci nelle prossime ore.
[ant_dx]“Su 100 che arrivano – ha continuato il sindaco – solo 20 ottengono lo status di rifugiato. Noi sosteniamo anche il costo dei ricorsi oltre a quelli per tutti i minori non accompagnati. Temiamo per il turismo, questo sistema permette soldi facili evitando il rischio imprenditoriale di un albergo vero e proprio. Gli Sprar non stanno funzionando, sono pochissimi i comuni che hanno aderito. Il problema sarà quando coloro che devono essere rimpatriati resteranno qui; non abbiamo le risorse per rimpatriarli tutti. Siamo qui contro un governo sordo al quale vogliamo chiedere: quando terminerà? Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Il nostro No vale anche per il territorio”.
Al sindaco sansalvese ha fatto eco il collega di Cupello, Marcovecchio: “Noi siamo quelli della solidarietà e della cultura dell’accoglienza, ma oggi diciamo che siamo in una situazione che non siamo più in grado di affrontare”.
Una marcia, breve, quella dall’ingresso del centro commerciale all’ex Miraverde per sottolineare un “No” su tutta la linea. “No” a grandi e “piccoli numeri per tutti i Comuni”, nessuna proposta per il prefetto (“Non stiamo manifestando contro la prefettura”, ha precisato la Magnacca), ma solo la richiesta al governo centrale di rivedere in toto la politica dell’accoglienza.