Solidarietà dai sindaci, interrogazioni parlamentari, vicinanza dei partiti e soprattutto l’apertura che l’azienda ha espresso annunciando la volontà di aprire un tavolo di discussione. E’ questo il primo risultato portato a casa da sindacati Fim, Fiom e Ulim dopo le due giornate di sciopero nella Honeywell di Atessa (QUI l’articolo).
“Ora sappiamo di poterci giocare la partita interpretando un ruolo sindacale di rilievo. – si legge in una nota dei tre sindacati – Va inoltre valorizzata la decisione di modificare la compagine dei nostri interlocutori che in questi mesi hanno sempre espresso subalternità nei confronti del gruppo dirigente francese”.
Il prossimo 20 luglio ci sarà l’incontro con l’Azienda nella sede della Regione Abruzzo, successivamente, con l’assessore Lolli, sarà aperto un tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico con l’obiettivo di affrontare le questioni ora in bilico.
“Chiederemo il blocco del processo di duplicazione delle attività di Atessa a vantaggio dello stabilimento slovacco, – spiegano i sindacati – l’impegno a rilanciare lo stabilimento di nostra proprietà passando per un vero piano industriale che progetti le attività di rilancio nei prossimi tre anni e l’azzeramento totale di ogni forma di esubero di personale”.
Il clima sembra più disteso ma le organizzazioni sindacali assicurano che resteranno sulle proprie posizioni senza tentennamenti. “Stiamo già lavorando di concerto con la Confédération Generale du Travail per organizzare due grandi manifestazioni europee, una dinanzi i cancelli di Thaon Les Voges e l’altra alla sede sivezza di Rolle. – conclude la nota – Ad oggi ci sentiamo più tranquilli ma non indietreggeremo di un solo millimetro, la lotta potrebbe essere lunga e dura ma non ci fermeremo”.