Multe da 50 a 300 euro e segnalazione alle forze dell’ordine dei reati puniti dal codice penale, a partire da riduzione in schiavitù e violenza privata. È il contenuto dell’ordinanza anti-accattonaggio firmata il sindaco di Vasto, Francesco Menna, “per contrastare l’attività di mendicità molesta nel territorio comunale”, sottolinea il primo cittadino. “Serve a contrastare la criminalità organizzata che sfrutta minorenni, clandestini e donne”, costringendoli a chiedere l’elemosina “davanti ai supermercati”.
Stamani le norme e le sanzioni previste dall’ordinanza sono state illustrate in una conferenza stampa convocata nella Sala del Gonfalone di palazzo di città dal sindaco e dagli assessori alla Sicurezza, Gabriele Barisano, alle Politiche sociali, Lina Marchesani, e ai Servizi, Luigi Marcello, dalla consigliera comunale Maria Molino e dal mediatore culturale Amid Hafdi in rappresentanza del consorzio Matrix, che gestisce alcune strutture di accoglienza migranti nel Vastese.
Sanzioni – La polizia municipale comminerà multe tra i 50 e i 300 euro. “Nel caso di illeciti penali, verrà fatta la segnalazione alle forze dell’ordine”, annuncia Barisano.
Il reato di mendicità è stato abrogato nel 1999 ma, al di là delle sanzioni amministrative, nei casi più gravi si possono configurare i reati di riduzione o mantenimento in schiavitù (se minorenni, disabili o anziani vengono sfruttati per chiedere l’elemosina) e violenza privata (se i soldi vengono chiesti con troppa insistenza).
“Non confodere mendicanti molesti con migranti” – “Questa – spiega Barisano – è un’ordinanza sperimentale, che durerà sei mesi. Poi vorremmo dare al Consiglio comunale la possibilità di approvare uno specifico regolamento. È un problema che riguarda anche la viabilità, in particolare la sicurezza di strade e incroci semaforici”.
“I mendicanti extracomunitari, spesso sfruttati da organizzazioni criminali – precisa Marchesani – non vanno confusi coi migranti ospitati nei centri di accoglienza. Non vogliamo punire le persone bisognose, ma la mendicità molesta, ponendo un freno a questo fenomeno, come ci chiedono i cittadini. Abbiamo aderito allo Sprar (sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati), altra cosa sono le organizzazioni malavitose che sfruttano minorenni, donne e stranieri, mandandoli a mendicare per strada. Ogni città si trova a gestire questo problema. Ogni volta che si vede un mendicante, si pensa sia un migrante ospitato a spese dello Stato italiano. Non è così. Questo è un chiarimento doveroso, per dire le cose come stanno realmente”.
Per Marcello, “non va dimenticato il grande apporto che i migranti stanno dando al settore Manutenzioni, attraverso la cura del verde nei parchi di via Ciccarone e via Platone, al quartiere San Paolo (tre giorni a settimana: lunedì, mercoledì e venerdì) e nella Riserva naturale di Punta Aderci. Inoltre, stanno collaborando alla riorganizzazione delle sale espositive comunali: hanno già iniziato a farlo a Palazzo Mattioli e, da ottobre-novembre, lo faranno anche nelle sale Vittoria Colonna e Michelangelo di Palazzo d’Avalos”. “Con l’Arci – aggiunge Lina Marchesani – che gestisce una struttura di accoglienza, firmeremo un accordo analogo a quello siglato con Matrix”.
“Si tratta – commenta Amid Hafdi – di un fenomeno complesso, che gestiamo in collaborazione con Prefettura e Comune. Ci sono tanti bravi ragazzi che si sono integrati. Putroppo, però, arrivano anche persone che, con i loro comportamenti, mettono tutti in cattiva luce. Faremo anche una campagna di sensibilizzazione attraverso volantini”.