Un paesaggio costellato di macchie nere. È quanto lasciato dai numerosi roghi a cavallo tra giugno e i primi 10 giorni di luglio. Per avere un impatto efficace basta percorrere la Statale Trignina dall’uscita di San Salvo allo svincolo di Lentella.
Non incendi eclatanti come quelli di anni fa, ma contemporanei e diffusi a macchia di leopardo che hanno avuto come risultato una lunga serie di aree dove restano solo carboni spenti.
Di mira, in quest’inizio di stagione, c’è soprattutto la bassa valle del Trigno alle prese con il fuoco da sei giorni consecutivi e con Lentella caso emblematico.
Il 2 luglio scorso le fiamme hanno coinvolto la pineta sulla strada per salire in paese dalla SS650. Il rogo, per fortuna era assente il vento, è stato domato dai vigili del fuoco. La pineta è costituita da alberi di giovane età dopo la distruzione quasi totale dell’area nel grande incendio dell’estate 2007 che durò più giorni causando pesanti danni anche nella vicina Fresagrandinaria.
Cinque giorni dopo, nella notte del 7 luglio, il fuoco è partito contemporaneamente in tre punti diversi sempre a Lentella poco dopo le 22. Le fiamme particolarmente alte hanno bloccato i lavoratori di ritorno al paese. Fuoco localizzato soprattutto in località “Moro” e “Fonte Grande” [LEGGI]. Qualche ora prima un altro focolaio era stato spento nella zona industriale di San Salvo in viale Stati Uniti dai vigili del fuoco. È l’inizio di una settimana di continui roghi.
La stessa zona industriale è interessata dalle fiamme il giorno dopo, l’8. Un incendio si sviluppa nelle sterpaglie a qualche centinaio di metri dall’ecocentro. Non è esteso, ma il fuoco distrugge anche uno scooter probabilmente abbandonato [LEGGI]; anche in questo caso c’è stato l’intervento dei pompieri.
Domenica 9 luglio tocca nuovamente a Lentella. Nelle prime ore del mattino le fiamme interessano un campo coltivato a ridosso di un bosco sotto il belvedere; viene spento grazie al provvidenziale arrivo di alcuni cittadini e del sindaco Carlo Moro. Bilancio: mezzo ettaro coltivato a farro distrutto e raccolto pregiudicato.
Lunedì 10 si cambia registro: un forte vento di libeccio interessa tutto il territorio. Questa volta le fiamme partono negli spazi verdi delle rotonde di ingresso e uscita della Trignina per la fondovalle Treste in territorio di Cupello e a qualche centinaio di distanza sulla parallela della SS 650 in direzione di San Salvo [LEGGI]. Oltre due ore di lavoro per i vigili del fuoco, per la protezione civile di Vasto e per la Valtrigno che devono fronteggiare fiamme altissime che, insieme al fumo, mettono a rischio la circolazione sulla trafficata arteria.
A meno di 24 ore di distanza, ieri mattina, le fiamme mettono minacciano un’abitazione in c.da Bufalara, Cupello. Questa volta il fuoco pare essersi esteso da un campo coltivato. Grazie al vento il fronte si è allargato rapidamente verso alberi da frutto e boscaglia. Vigili del fuoco, protezione civile di Vasto e Valtrigno evitano il peggio [LEGGI].
Passano altre pochissime ore e nel tardo pomeriggio Lentella torna nel mirino. Questa volta le fiamme vengono appiccate nuovamente alla pineta e sotto il belvedere. Nel primo caso dipendenti comunali, amministratori e volontari dell’Arci Pesca Fisa, con mezzi di fortuna, riescono a evitare il peggio. Sotto il belvedere, invece, la situazione si fa subito critica e il fuoco raggiunge rapidamente la strada sovrastante. Qui vengono impegnati vigili del fuoco e protezione civile Arcobaleno di San Salvo. Durante le operazioni di spegnimento un nuovo rogo parte a qualche chilometro di distanza, sulla fondovalle Treste, in territorio di San Buono.
Il bilancio odierno, invece, ha fatto registrare solo un inizio di incendio sulla solita parallela della SS650, in territorio di Cupello, per il quale è intervenuta la protezione civile Arcobaleno.
Nel mezzo, inoltre, ci sono da aggiungere gli incendi scoppiati a Monteodorisio per due notti consecutive (tra il 10 e l’11 e tra ieri e oggi). Anche in questi casi le fiamme sono divampate conteporaneamente in punti diversi [LEGGI].
IL PESANTE SOSPETTO – Il sospetto, diventato ormai certezza, è che dietro la maggior parte di questi episodi ci sia la mano dolosa. Escluso il rogo di c.da Bufalara (che probabilmente nelle intenzioni doveva essere controllato), si insinua il dubbio che possa esserci in azione un piromane; la notte del 7 luglio non è passata inosservata la presenza di un’auto nei luoghi coinvolti dalle fiamme. Roghi contemporanei, puntini sulla mappa, che uniti danno forma a facili percorsi da compiere appiccando il fuoco.
Ne è convinto anche il primo cittadino di Lentella, Carlo Moro, che a zonalocale.it dice: “Non c’è nessun dubbio sull’origine dolosa. È probabile che chi agisce lo fa lanciando del materiale combustibile (tipo diavolina) acceso dall’auto in movimento senza fermarsi. Sono convinto che si tratti della stessa persona o al massimo di un piccolo gruppo. Visioneremo le immagini delle telecamere, ma il timore è che ignoti abbiano deciso di far fuori la pineta. Invito tutti i cittadini a segnalare ogni presenza sospetta e a contattare immediatamente i soccorsi in caso di avvistamento di incendi perché temo che non sia finita”.