La presenza di ieri mattina fuori dai cancelli della Sevel di una delegazione regionale di Sinistra Italiana è stata solo la prima tappa di una serie di incontri con i lavoratori della regione per capire i loro problemi e necessità.
“In Val di Sangro, dopo i recenti episodi che hanno visto nella Sevel negare le pause per le necessità fisiologiche e richiedere la prosecuzione della produzione con il corpo di un lavoratore infortunato al suolo, stavolta è la Honda a non rispettare la dignità (e la salute) dei lavoratori, costringendoli a lavorare a temperature insostenibili. – si legge in una nota di Sinistra Italiana – Lavoro straordinario a luglio, ferie scaglionate, recupero a data da destinarsi delle fermate tecniche e, per completare l’opera, straordinari a fine turno per chi lavora di notte. Flessibilità e aumento di produzione devono coniugarsi con un nuovo piano di assunzioni dirette invece qui l’azienda spreme i lavoratori abusando sia con straordinari che con la somministrazione”.
Sinistra italiana vuole un nuovo modello di sviluppo che rimetta al centro i diritti e che porti reali vantaggi al nostro territorio e e chiede la riduzione dell’orario di lavoro. “Roba da estremisti? No, perché l’automazione dei processi produttivi sta sfasciando il mondo del lavoro e “promette” di bruciare in pochi anni qualche milione di posti di lavoro. In più, la dimensione del lavoro assorbe tutta la vita della persona e ne riduce tempi e qualità. – prosegue la nota – Per questo ieri mattina con una nostra delegazione regionale siamo andati alla Sevel, e nei prossimi mesi visiteremo altre aziende per continuare la nostra carovana di ascolto e di raccolta dati sulla condizione di vita dei lavoratori e metterci a loro disposizione in modo concreto”.