Nei prossimi giorni gli archeo-speleologi della copperativa Parsifal torneranno a scendere nell’acquedotto romano ipogeo di San Salvo che scorre sotto il centro storico e oggetto negli ultimi anni di ricerche e lavori di consolidamento e valorizzazione. L’attività avrà una duplice finalità. Innanzitutto mettere in sicurezza il condotto idrico nei due punti in cui sono evidenziati dei crolli nel corso delle ultime discese esplorative. E poi c’è l’intenzione di proseguire la risalita dell’acquedotto per ricostruirne il percorso e conoscerne l’inizio. Per ora l’attività degli esperti si concentrerà sul raggiungimento del pozzo numero 5 che, secondo i calcoli effettuati, dovrebbe trovarsi 30 metri a nord-ovest di quello posto sotto piazza Giovanni XXIII [L’esplorazione – GUARDA].
[ads_dx]“Il recupero dell’acquedotto romano ipogeo di San Salvo, nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale e del sindaco Tiziana Magnacca – spiega una nota dell’amministrazione comunale -ha innanzitutto la finalità di assicurare la stabilità idro-geologica dell’area su cui sorge l’attuale città. Infatti, proprio i precedenti lavori avevano chiarito che l’acquedotto è stato usato per il rifornimento idrico cittadino almeno fino al 1956, data a cui risalgono le ultime manutenzioni dell’opera. Il successivo abbandono ha quindi prodotto un pericolo per l’intero abitato, in quanto un’eventuale ostruzione del condotto, a causa di crolli, andrebbe a creare un lago sotterraneo e un’emergenza preoccupante per buona parte dell’abitato cittadino”.
E, poi, non meno importante, c’è una valenza storico-turistica nella riscoperta di questo gioiello di ingegneria idrica. Dato il grande interesse suscitato nei visitatori del Museo e del parco archeologico del Quadrilatero la Parsifal ha da poco messo a punto un progetto di valorizzazione del tratto già scoperto che consentirà finalmente agli interessati di poter accedere al pozzo n. 1 (il pentagonale) e di poter percorrere il tratto del condotto che porta fino al pozzo n. 2 (ai margini di piazza S. Vitale). Un’esperienza non facile e non per tutti ma resa finalmente possibile come già avvenuto, in via sperimentale, lo scorso anno, quando gli archeo-speleologi Marco Rapino e Fabio Sasso, con il coordinamento di Davide Aquilano, guidarano un gruppo dell’Asd Natura Abruzzo alla scoperta di un tratto dell’acquedotto [GUARDA IL VIDEO].
C’è poi un’altra importante novità, resa possibile da un accordo tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, la dottoressa Amalia Faustoferri e il Comune di San Salvo. Entro l’estate 2017 saranno completati i restauri e la classificazione di ben 120 monete romane rinvenute nel territorio comunale di San Salvo, che poi saranno esposte nel Museo archeologico civico arricchendone la già cospicua dotazione.