E Pirandello, dov’è Pirandello? E la strage di Capaci, dov’è la strage di Capaci? E i Trattati di Roma, dove sono i Trattati di Roma? E la Brexit, dov’è la Brexit? Degli anniversari non ci sono tracce nelle… tracce dei temi d’esame. In compenso, c’è un passo di Machiavelli e se gli studenti avessero seguito l’ultimo Consiglio comunale o letto il libro “Intervista a Machiavelli”, scritto con Antonio De Simone (perdonate l’autocitazione), avrebbero fatto un ottimo saggio breve. Niccolò, dopo 500 anni, è ancora tra noi.
Con la fortuna e la virtù, perché nessuno ha colto l’essenza dell’umano più e meglio di lui. E che dire dello splendido tema incentrato
su una poesia di Giorgio Caproni, forzando un po’ la sua vena ecologista? La scelta è alta e nobile. Peccato che gli studenti, a 18 anni, nulla
sappiano di Caproni, come nulla sapevo io. Poi, dopo la maturità, ho amato i suoi versi, grazie a Piersanti, e non l’ho più lasciato. “Livorno, quando lei passava, d’aria e di barche odorava”.
Interessanti le proposte della Tipologia B, del Saggio breve. La natura, le nuove tecnologie, il lavoro, i disastri e le ricostruzioni e la robotica sono spunti che consentono di muoversi con una certa padronanza.
Non so quanti abbiano scelto il tema di carattere storico sul miracolo economico italiano e il tema di ordine generale sul concetto di progresso. Temi validi, non c’è che dire, ma qui si poteva fare meglio, molto meglio e pretendere di più, molto di più.
Comunque, anche questa è andata. Adesso zuccheri, tanti zuccheri e avanti. Cari giovani, non ascoltate i consigli di quanti, come noi, fanno finta di saperne una più del diavolo. Dà buoni consigli chi non può dare più cattivi esempi. In bocca al lupo!
Davide D’Alessandro