“L’Amministrazione Comunale non prende atto di aver totalmente sbagliato la procedura di approvazione del Piano di Gestione del Sic 109 di Vasto Marina e di aver perso almeno 6 (diconsi sei) anni di tempo – in danno dei vastesi – nella programmazione dell’utilizzo di circa 5 chilometri di litorale marino, essendo la stessa lunga procedura stata riavviata dall’inizio dalla Giunta Regionale D’Abruzzo”. Così il consigliere comunale de Il Nuovo Faro, Edmondo Laudazi, che aggiunge: “L’esecutivo ha inteso infatti – senza bandire alcuna procedura di gara – accelerare senza ragioni e senza strumenti di pianificazione, affidando ad un raggruppamento di associazioni ambientaliste, la gestione provvisoria (?) – a titolo gratuito – della Riserva Regionale della Marina. L’intenzione palese è quella di ridurre i passaggi esistenti sul demanio marittimo, dalla Statale 16 verso il mare, e privatizzare una enorme area marina che dovrebbe essere, al contrario, regimentata e valorizzata, con attenzione, per la giusta salvaguardia delle emergenze ambientali, ma anche per il corretto utilizzo a finalità turistiche dell’arenile, che viene di fatto reso quasi irraggiungibile ai cittadini”.
“Non è stato, inoltre, previsto – prosegue Laudazi – un asse di scorrimento, viario e per i servizi, parallelo alla esistente pista ciclabile e sono stati ridotti il numero e le dimensioni degli accessi al mare, previsti anche sulla scorta di una documentazione di biodiversità obsoleta ed incompleta. Non si intende ottenere un giardino rigoglioso e gradevole, come si è fatto nella vicina San Salvo, ma mantenere uno sterpaio ricco di vipere, ratti e serpi, oltre che di cinghiali, classico accampamento e rifugio estivo di ambulanti abusivi”.
Per il consigliere de Il Nuovo Faro, “il risultato di questa superficiale e pedestre impostazione sarà quello di impedire che la Riserva di Vasto Marina diventi un fiore all’occhiello della città ed un vettore di successo e di sviluppo, ma che venga ulteriormente incrementato l’odio – foriero di abusivismo – tra le esigenze della popolazione e la tutela dell’ambiente. Come è accaduto e sta accadendo per il Parco della Costa Teatina, ci si preoccupa e si cerca di raggiungere, probabilmente, il risultato ovvio – come nella nostra città accade ogni qual volta si discute di iniziative ed attività ambientali – di preoccuparsi più degli ambientalisti che dell’ambiente protetto. Va inoltre approfondita la questione della gratuità della prestazione riservata, inopinatamente, ai Gestori Provvisori e la effettiva possibilità di aggirare una gara pubblica per l’affidamento di un bene demaniale che dovrebbe consentire la massima valorizzazione economica delle aree concesse e che si intende regolamentare anche ai fini della utilizzazione balneare. Di tutto ciò interesseremo il Consiglio comunale“.